LA PORTULACA
La Portulaca (Portulaca olearia), conosciuta anche con il nome di Porcellana Comune, è una pianta erbacea della famiglia delle Portulacaceae che cresce spontaneamente in Calabria.
Localmente è denominata purchiacca o ndracchia.
DESCRIZIONE DELLA PORTULACA
La Portulaca una pianta erbacea annuale: glabra, strisciante, alta fino a 40 cm circa.
Le sue radici sono biancastre a fittone.
Il fusto, di colore rossastro, è molto carnoso e ramificato fin dalla base; i rami generalmente sono adagiati sul terreno, meno frequentemente ascendenti o eretti.
Le foglie sono spesse, papillose, alterne, lucenti, generalmente obovate.
I fiori sono di colore giallo e si trovano sulla sommità dei rami, avvolti dalle foglie superiori.
Il frutto è una capsula ovoidale contenente numerosi semi neri e lucenti che in piena maturazione cadono al primo movimento della pianta.
La portulaca è una pianta invasiva e infestante, difficile da debellare; cresce soprattutto negli orti, meno frequentemente nei campi coltivati, dal livello del mare ai 1700 metri di quota.
PROPRIETÀ DELLA PORTULACA
La Portulaca è un toccasana di proprietà, contiene più omega-3 (acido alfa-linolenico in particolare) rispetto a qualsiasi altra foglia vegetale.
La ricerca pubblicata da Artemis P. Simopoulos afferma che portulaca ha 0,01 mg/g di acido eicosapentaenoico (EPA), questa è una straordinaria quantità di EPA per una fonte vegetale; l'EPA è un acido omega-3 che si trova principalmente nel pesce, un po' nelle alghe, nei semi di portulaca e nel lino.
La portulaca contiene anche vitamine, soprattutto vitamina A, vitamina C e in quantità minori vitamina B e carotenoidi; oltre a sali minerali: magnesio, calcio, potassio e ferro.
Nella portulaca sono presenti anche due tipi di betalaine: pigmenti alcaloidi, i betaciani rossastri, ben visibili nella colorazione degli steli; le betaxanthins gialle, evidenti nei fiori e nella soffusione giallastra delle foglie; entrambi sono potenti antiossidanti.
In 100 grammi di foglie di portulaca fresche sono contenuti dai 300 a 400 mg di acido alfa-linolenico; una tazza di foglie cotte contiene 90 mg di calcio, 561 mg di potassio e più di 2.000 UI di vitamina A.
STORIA DELLA PORTULACA
La Portulaca fu ampiamente utilizzata nel bacino del Mediterraneo già in epoca preistorica; dei semi sono stati recuperati nel Heraion di Samo risalente al VII secolo a.C.
Nel IV secolo a.C. Teofrasto denomina la portulaca: ἀνδράχνη (→ leggi andrákhne); denominazione ancora oggi utilizzata con il termine ndràcchia in varia aree della Calabria.
Gli Arabi nel Medioevo la denominarono baqla hamqa: pianta pazza, per il modo in cui i rami si estendono sul terreno, senza alcun controllo.
Nel 1288 fu annoverata tra le erbe commestibili da Bonvesin de la Riva, nel suo testo Meraviglie di Milano.
Attualmente, la Portulaca è una delle sette erbe usate nel piatto simbolico servito al NanaKusa-no-sekku, il tradizionale piatto giapponese, come nuovo anno rituale.
È una pianta comune in alcune parti dell'India, dove si presume abbia avuto origine la sua coltivazione; dove è nota come: Sanhti, Punarva o Kulfa.
USI E RICETTE CALABRESI CON LA PORTULACA
Piatto di Insalata di Portulaca
In cucina trova spazio in molte ricette della gastronomia calabrese, come: l'Insalata di Portulaca alla Calabrese.
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