Mendicino - Calabria

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    Mendicino, Mennicìnu in mendicinese, è un borgo delle Serre Cosentine ricco di storia e cultura, situato a 500 metri di quota nella Valle del Torrente Caronte.

    Di interesse si segnala: la Chiesa Matrice di San Nicola, la Chiesa di San Sebastiano, la Chiesa di San Pietro, il Santuario di Santa Maria dell'Accoglienza, il Museo della Seta, il Palazzo del Municipio, il Palazzo Campagna, la Torre dell'Orologio; i monumenti, le fontane, i larghi e i vicoli del centro storico.

    1. COSA VEDERE
      1. La Chiesa di San Nicola
      2. La Chiesa di San Sebastiano
      3. La Chiesa di San Pietro
      4. Il Santuario di Santa Maria dell'Accoglienza
      5. Il Museo della Seta
      6. Il Palazzo del Municipio
      7. Il Palazzo Campagna
      8. Largo Carlo Nardi
      9. La Fontana
      10. La Torre dell'Orologio
    2. COSA FARE
      1. Dove Soggiornare
      2. Dove Mangiare
      3. Cosa Fare nelle Vicinanze
    3. COME ARRIVARE
      1. Dove si Trova
    4. PIATTI TIPICI
    5. STORIA
    6. INFORMAZIONI

    COSA VEDERE A MENDICINO

    LA CHIESA DI SAN NICOLA A MENDICINO

    Chiesa di San Nicola di Bari a Mendicino (CS)

    La Chiesa di San Nicola di Bari è la Matrice di Mendicino.

    Si trova nel cuore del centro storico, di fronte alla chiesetta di San Sebastiano.

    Non si hanno notizie certe riguardo al primo impianto dell’edificio, ma da alcuni scritti si deduce esistesse già in epoca normanna.

    L’attuale edificio è stato ricostruito nella seconda metà del XIX secolo.

    La facciata principale presenta un portale in pietra lavorata, al quale si accede mediante una scalinata.

    L’interno, a navata unica, presenta sei cappelle laterali: tre per lato, perfettamente simmetriche.

    Sull’altare marmoreo poggia un tabernacolo, dominato da una pala d’altare raffigurante la Madonna col Bambino, tra San Nicola e Santa Caterina.

    CHIESA DI SAN SEBASTIANO A MENDICINO

    Chiesa di San Sebastiano a Mendicino (CS)

    La Chiesa di San Sebastiano si trova nel centro storico di Mendicino, nei pressi della chiesa di San Nicola.

    L’edificio fu eretto nel XVI secolo e per lungo tempo fu sede della confraternita di San Sebastiano.

    La facciata è realizzata in pietra rosa di Mendicino, su cui spicca il portale litico.

    All’interno, custodisce: una pala d’altare e una tela di fine '800, raffigurante San Sebastiano Martire; una statua del XVIII secolo raffigurante il santo titolare.

    LA CHIESA DI SAN PIETRO A MENDICINO

    Chiesa di San Pietro a Mendicino (CS)

    La Chiesa di San Pietro è collocata nella parte bassa del centro storico di Mendicino: detta "mpede".

    Fu parte integrante del convento domenicano fino al 7 agosto 1809, quando per ordine del governo francese il convento fu smantellato.

    Attualmente del complesso monastico restano solo pochi resti.

    La facciata principale presenta un interessante portale rinascimentale in pietra.

    L’interno, a navata unica, include un cappellone laterale dedicato alla Madonna del Rosario.

    L’edificio, custodisce: cinque affreschi che ritraggono scene di vita di San Pietro; tele raffiguranti Santa Rosa da Lima e il transito di San Giuseppe; una tela della Madonna del Rosario, opera di Giuseppe Pascaletti da Fiumefreddo Bruzio.

    IL SANTUARIO DI SANTA MARIA DELL'ACCOGLIENZA A MENDICINO

    Il Santuario di Santa Maria dell’Accoglienza è un luogo di culto di Mendicino di origini antichissime; probabilmente riconducibile in una prima fase al periodo basiliano e successivamente a quello cistercense.

    A dimostrazione della sua antica edificazione è presente un campanello che reca la data 1096, ritrovato durante i lavori di restauro.

    Presenta una facciata in stile gotico, interamente realizzata in pietra locale, in cui spicca un mosaico policromo raffigurante il Cristo Pantocratore; in alto è presente un rosone quadrilobato.

    Il portone d’ingresso è costituito da pannelli bronzei con incise immagini della Passione di Santa Maria Assunta.

    L’interno, con pianta a croce latina, è formato da un’unica navata con soffitto a botte.

    Custodisce, nella parete absidale, una statua in pietra della Madonna di Schiavonea e due affreschi raffiguranti San Matteo e San Marco.

    IL MUSEO DELLA SETA A MENDICINO

    Il Museo della Seta è un'esposizione di archeologia industriale basata sul recupero delle antiche filande, dei documenti, degli usi e delle tradizioni della sericoltura domestica che fino al secolo scorso era diffusa in tutta la Calabria.

    Si trova all’interno di una vecchia filanda restaurata, edificata a cavallo tra l'800 e il '900, nel cuore del centro storico.

    IL PALAZZO DEL MUNICIPIO A MENDICINO

    Municipio di Mendicino (CS)

    IL PALAZZO CAMPAGNA A MENDICINO

    Palazzo Campagna a Mendicino (CS)

    LARGO CARLO NARDI A MENDICINO

    Fontana Carlo Nardi a Mendicino

    Largo Carlo Nardi si trova in prossimità del fiume Caronte, corso d'acqua che nasce dal Monte Cocuzzo e sfocia nel Busento: il fiume cosentino noto per il mito del Tesoro di Alarico, il leggendario re Visigoto.

    L'area, caratterizzata da un'antica fontana con quattro canali, luci artistiche e una rigogliosa vegetazione, è intitolata a Carlo Nardi: politico nato e vissuto a Mendicino, ricordato soprattutto per i suoi incarichi, pubblici e privati, al servizio dei più deboli e dei bisognosi.

    LA FONTANA

    Fontana a Mendicino (CS)

    LA TORRE DELL'OROLOGIO A MENDICINO

    Torre dell'Orologio a Mendicino (CS)

    La Torre dell’Orologio è una struttura merlata con orologi che si trova nell'antico rione Castello, nella parte alta del colle che domina il centro storico.

    Il monumento è raggiungibile mediante una scalinata, composta da 132 gradini scavati nella roccia.

    Non si conosce l’esatta data di costruzione, ma è certo che esistesse nella sua forma attuale già nel 1838.

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    EDILIZIA & CERAMICHE

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    DOVE SI TROVA MENDICINO

    APPROFONDIMENTI SU MENDICINO

    PIATTI TIPICI DI MENDICINO

    Della tradizione gastronomica mendicinese si segnala: la pasta con la mollica alla mendicinese; le pittuliddre di castagne, tipiche frittelle di farina di castagne e uva passa, realizzate tra novembre e febbraio; il cuculo, dolce della tradizione pasquale; la pitta con l'uva passa, sempre del periodo pasquale; la minestra di cotiche e verza, tipica del giorno della maialatura; il cappuccio chijnu (cavolo cappuccio ripieno), realizzato con verza e impasto di carne di soppressata; i ciccioli di maiale, detti scarafuagli; la cuccìa, realizzata il 13 dicembre in onore di Santa Lucia, in cui vengono cotti 13 legumi, quali: fagioli di molte varietà, fave, piselli, cicerchie, lenticchie, etc; i panettiaddri di Santu Nicola (pagnottini di San Nicola), realizzati il 6 dicembre in onore del Santo Patrono e distribuiti gratuitamente, la tradizione locale vuole che vengano benedetti durante la messa dedicata al santo e ogni famiglia ne conserva uno in un mobile o su di un pensile, a protezione dai fulmini; la pasta con le fave e le frittole; le patate mbacchiuse.

    STORIA DI MENDICINO

    Ecateo di Mileto, storico e geografo greco vissuto tra il 560 e il 476 a.C., nella sua opera "Periegesis" nomina l’esistenza di otto centri indigeni nell’area settentrionale della Terra degli Enotri; tra questi Menekine, probabilmente l'antica Mendicino.

    Alcuni studiosi suppongono che nell’area di Mendicino si trovasse l'antica città di Pandosia.

    Sull'antico abitato, dalla dominazione romana e fino all’arrivo dei Longobardi, esistono poche fonti.

    Con l’arrivo dei Longobardi in Calabria Mendicino fu annesso al ducato di Benevento e ne seguì le vicende storiche, vivendo lo scontro tra questi e i Bizantini per il controllo della regione; oltre alle continue scorrerie saracene che si intensificarono soprattutto nel X secolo.

    Nell’XI secolo a Mendicino fu introdotta dagli Ebrei la coltura del baco da seta, che caratterizzò fino al XIX secolo l’economia del luogo e di gran parte della regione. A Mendicino sorsero molte filande dedite alla produzione di seta pregiata.

    Nel 1093, sotto i Normanni, Mendicino fu assegnato all’arcivescovo di Cosenza.

    Nel 1460 re Alfonso d’Aragona donò a Luca Sanseverino il territorio di Mendicino, insieme a quelli di Rende, Domanico, Carolei e San Fili; per passare successivamente sotto il feudo di Cerisano.

    Nel 1572 i Sanseverino vendettero le proprietà di Cerisano e Castelfranco, attuale Castrolibero, a Valerio Telesio: fratello del filosofo Bernardino.

    Ai Telesio seguì la famiglia genovese degli Adorno, a questi gli Alarcon Mendoza che tennero il feudo fino all’eversione della feudalità, avvenuta nel 1806.

    Con il nuovo ordinamento amministrativo voluto dai francesi, il 4 maggio 1811 Mendicino fu elevato a comune e inserito nel circondario di Cerisano.

    INFORMAZIONI SUL COMUNE DI MENDICINO

    • Abitanti: 9074 al 01.01.2023
    • Nome degli Abitanti: mendicinesi
    • Superficie Territoriale: 35,69 km²
    • Altitudine Centro: 500 metri s.l.m.
    • Altitudine Massima: 1541 metri s.l.m.
    • Altitudine Minima: 250 metri s.l.m.
    • C.A.P.: 87040
    • Prefisso Telefonico: 0984
    • Santo Patrono: San Nicola di Bari, 6 dicembre
    • Confini Territoriali: Belmonte Calabro, Carolei, Castrolibero, Cerisano, Cosenza, Dipignano, Domanico, Fiumefreddo Bruzio, Lago e Longobardi
    • Frazioni e Contrade: Acquafredda, Basso La Motta, Candelisi, Cappelli Inferiore, Cappelli Superiore, Cermo, Cerze di Vaccaro, Chiati, Cozzo, Ferrara, Malaugello, Meranzate, Muoio Grande, Palagani, Pasquali, Pirillo, Ponte di Carolei, Terredonniche, Rizzuto, Rosario, San Bartolo, Santa Croce, Santa Maria, Stilluzzo e Tivolille
    • Stazione Ferroviaria: Scalo Ferroviario di Cosenza
    • Aeroporto: Aeroporto di Lamezia Terme

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