Orva Calabrese

L'ORVA CALABRESE

L’Orva è un tipico salame calabrese fatto con l'impasto della soppressata o della salsiccia e un tocco di peperoncino in polvere.

Il nome dialettale calabrese è goriga, ioriva, iorva, orba, orga e orva.

  1. L'Origine
  2. La Realizzazione
  3. Le Aziende

Il nome deriva dal budello utilizzato per la sua realizzazione: la muletta, che in Calabria assume le denominazioni di goriga, ioriva, iorva, orba, orga, orva, etc; termini che nelle loro varianti locali derivano dal latino: orbus, a, um (cieco); infatti, la muletta altro non è che l’intestino cieco del maiale, da qui il termine corrotto orva.

ORIGINE DELL'ORVA

Diversamente dagli altri salumi prodotti annualmente, l’orva era un salame di "emergenza", realizzato quando le budella del suino non erano a sufficienza per insaccare tutto l’impasto, da qui nasceva l’orva di salsiccia o l’orva di soppressata, in base alla carne avanzata.

In un tempo in cui il maiale rappresentava l’unica fonte di carne per una famiglia, non ci si poteva permettere di rischiare di perdere, qualora non si fosse stagionata per bene, qualche chilo di impasto di carne suina, di conseguenza si usava solo in casi di estrema necessità. Oggi, come allora, se tutto va per il verso giusto non c’è salsiccia o soppressata che può essere paragonata ad un’orva stagionata.

COME SI REALIZZA L'ORVA

Realizzazione dell'Orva Calabrese

La realizzazione dell’impasto è lo stesso della salsiccia o della soppressata, a cui si aggiunge un lieve sapore piccante, utilizzando il peperoncino in polvere.

L’orva può essere messa sottopeso e successivamente appesa, dandogli l’aspetto di una schiacciata, o lasciata nel suo aspetto originale. In ogni caso necessita di molti mesi di stagionatura, anche se di solito non è mai stagionata a puntino prima dei cinque/sette mesi, ma su questo incidono molto la dimensione e il locale di stagionatura.

A scelta, subito dopo la foratura, può essere rivestita di polvere di peperone.

AZIENDE DEL SETTORE

NOTE

Come avviene per tutte le tradizioni gastronomiche regionali, possono esistere altre varianti di questo prodotto tipico calabrese.

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