LA SARDELLA CALABRESE
La Sardella è una conserva tradizionale calabrese a base di pesce, composta da tre alimenti caratterizzanti della gastronomia della Calabria: il pesce, il peperoncino e l'olio extravergine di oliva.
È detta "Il Caviale dei Poveri" per le sue umili origini.
Pur mantenendo un processo di realizzazione simile, assume denominazioni diverse da una località all'altra della regione, come: Bianchetto Salato nell’area di Cirò; Nudilla nell’Alto Tirreno Cosentino; Sardella Impepata nell'area di Catanzaro; Rosa Marina nel Medio e nel Basso Tirreno Cosentino.
Può essere consumata subito e previa conservazione sotto sale ed olio extravergine di oliva.
GLI INGREDIENTI
Per la realizzazione di questa conserva sono necessari:
- avannotti di pesce; *
- olio extravergine di oliva q.b.
- sale fino q.b.
- peperoncino in polvere e peperone dolce in polvere q.b.;
* Tradizionalmente, dalle origini e fino al 2010, per realizzare la Sardella Calabrese si utilizzavano gli avannotti di sarde e/o alici. Dal 2010, per la Legge sulla salvaguardia delle specie di pesce del Mediterraneo e il divieto di pescare gli avannotti di sarde ed alici, la sardella si realizza con i novellame di Neosalanx Tang-kahkeii Taiuensis: il pesce ghiaccio.
IL PROCENDIMENTO TRADIZIONALE DI CONSERVAZIONE
Il novellame di pesce veniva lavato in acqua (dolce) e posto su ripiani di marmo; successivamente veniva posto in salamoia in recipienti di creta o di legno per alcune settimane.
Passato il tempo necessario il novellame veniva amalgamato con peperoncino e peperone rosso dolce macinato e olio extravergine di oliva; infine, conservato in appositi vasetti.
IL CONSUMO FRESCO
Per il consumo fresco il novellame di pesce viene lavato in acqua (dolce) e successivamente colato; quindi si amalgama con peperoncino e/o peperone rosso dolce macinato, olio extravergine di oliva e un pizzico di sale.
Come avviene per tutte le tradizioni gastronomiche regionali, possono esistere altre varianti di questo prodotto tipico calabrese.