Antica Città di Sybaris

    SYBARIS: LA POLIS PIÙ IMPORTANTE DELLA MAGNA GRECIA

    Sybaris fu la più importante città della Magna Grecia: la più ricca, la più sfarzosa e la più popolosa; tra il 600 e il 510 a.C. la città superò i 300.000 abitanti, 500.000 secondo alcuni autori; questo fece di Sybaris la prima grande città della penisola italica. Ad oggi nessuna città calabrese ha mai raggiunto una tale dimensione, né un simile peso politico nel corso della storia.

    1. Dove si Trova
    2. La Fondazione
    3. Quanto era Grande la Città
    4. Il Dominio
    5. Il Trattato con i Serdaioi
    6. La Guerra Contro Kroton
    7. La Fondazione di Thurii
    8. Turismo Culturale in Calabria

    DOVE SI TROVAVA SIBARI

    LA FONDAZIONE DI SIBARI

    Sybaris fu fondata dagli Achei nel 720 a.C., 708 a.C. secondo alcuni autori, provenienti dalla parte meridionale del Golfo di Corinto, a cui si aggiunse un gruppo di abitanti di Trezene: cittadina del Peloponneso.

    Strabone la vuole fondata da Is di Elice.

    QUANTO ERA GRANDE SIBARI

    Strabone, nel Geografia, libro VI 1-3, racconta: "con le sue abitazioni, riempiva tutt'intorno, lungo il Crati, un cerchio di 50 stadi".

    IL DOMINIO DI SIBARI

    La Magna Grecia nel VI secolo a.C.

    La Magna Grecia nel VI secolo a.C.

    Ben presto la città divenne potente e popolosa, questo grazie ad una serie di fattori che ne determinarono una rapida ascesa; primo tra tutti la sua posizione geografica, immersa in una vasta e fertile pianura: la Piana di Sibari; ricca di corsi d’acqua che potevano soddisfare le richieste alimentari di una grande popolazione; basti pensare che nella piana scorrono tre dei maggiori fiumi calabresi: il Crati, il Coscile, anticamente denominato Sybaris, e l’Esaro.

    La posizione geografica la poneva di fatto al centro dei traffici del Golfo di Taranto e soprattutto ponte tra l’Etruria e la Grecia.

    La città controllava tutte le vie istmiche che dal Tirreno conducevano allo Jonio e le città greche presenti sul Tirreno: Laos, Posidonia, Temesa e Scidro.

    Le sue enormi risorse la trasformarono ben presto da colonia a città fondatrice di colonie, arrivando ad estendere il suo dominio su quattro popoli e venticinque città.

    L’attuale territorio della Provincia di Cosenza, al tempo ancora scarsamente sfruttato e controllato esclusivamente da Sybaris e dalle sue colonie, forniva alla città ogni genere di ricchezza che le permettevano di raccogliere a basso costo una grande quantità di materie prime, come: oro, argento, rame e sale.

    Ecateo di Mileto asserisce che Sybaris con il suo impero controllava anche le città interne indigene e quelle dislocate lungo le vie istmiche, come: Arinthe, Bristakia, Drys, Erimos, Ixias, Kossa, Kyterion, Menekine, Malanios, Ninaia, Patykos, Sestion e Siberine.

    Inoltre, Sybaris poteva contare anche su un grande esercito, basti pensare che al tempo la sua cavalleria era composta da oltre 5000 cavalieri.

    Tutto questo la poneva come la prima "super potenza" dell’Italia antica.

    Nel 575 a.C. Sybaris, insieme alle altre città achee di Metaponto e Kroton, distrusse la potente colonia ionica di Siris, questo fece accrescere maggiormente la sua potenza, avendo eliminato di fatto una grande rivale e, allo stesso tempo, avendo preso il controllo sull’area e sui traffici della Siritide e sul fiume Siris.

    IL TRATTATO CON I SERDAIOI

    Nella seconda metà del VI secolo a.C. Sybaris stipulò un trattato di alleanza con il popolo dei Serdaioi, una tribù indigena del popolo degli Enotri.

    Il trattato fu depositato presso il tempio di Zeus ad Olimpia: "I Sibariti e i loro alleati e i Serdaioi hanno stipulato un trattato di amicizia fedele e leale per sempre. Garanti Zeus e Apollo e gli altri dei e la città di Poseidonia". *1

    Considerando, oltre al Trattato del Tempio di Zeus, anche la monetazione a legenda SER/SERD, con Dioniso, tralcio di vite e kantharos, si è avanzata la proposta di identificare nei Serdaioi gli Enotri stanziati nell'attuale territorio di Tortora e lungo la valle del Fiume Noce; questi in forza del rapporto con i Sibariti e con la mediazione di Posidonia, avrebbero ospitato gli esuli di Sibari, concedendo loro una porzione del territorio dove sarebbero state fondate le città di Laos e Skidros. *2

    LA GUERRA CONTRO KROTON

    All’apice della sua potenza la città cadde nel labirinto dei vizi e degli sfarzi, da farla sembrare più una città asiatica che greca; fu proprio in quel momento che la città, dilaniata da lotte interne tra partiti opposti, favorì l’ascesa al potere del demagogo Telys. In aperta opposizione, 500 esponenti del partito politico contrario si rifugiarono presso Kroton.

    Telys pretese, senza successo, l'estradizione; Kroton invece inviò presso Sybaris trenta ambasciatori per mediare la crisi, ma furono tutti massacrati. Questo affronto diede a Kroton il pretesto di muovere guerra contro Sybaris.

    Kroton per lo scontro schierò un esercito di 100.000 uomini, Sybaris rispose con uno di 300.000.

    Lo scontro avvenne sul fiume Traente, l'attuale Trionto; il Nikà secondo altri studiosi.

    Nonostante la netta inferiorità, i crotoniati guidati dal Milone riuscirono ad annientare l’esercito sibarita.

    I crotoniati non accontentandosi della sottomissione di Sybaris, la poserò sotto assedio fino alla capitolazione avvenuta in settanta giorni. Infine, deviando il corso del Fiume Crati la fecero sommergere da acqua e fango, cancellandola per sempre dalla storia.

    Era il 510 a.C. quando della più importante città che la Calabria abbia mai avuto non restarono che ruderi e fango, oltre a migliaia di schiavi.

    I sibariti che riuscirono a scampare al massacro si rifugiarono presso Laos e Scidro, sulla costa tirrenica.

    LA FONDAZIONE DI THURII

    Nel 478 a.C. ci fu un tentativo dei superstiti di ricostruire la città, ma non riuscirono nemmeno ad alzare le mura.

    Nel 452 a.C. ci fu un tentativo di Posidonia (Paestum), ma la nuova città durò solo sei anni prima di essere distrutta da Kroton.

    Solo nel 443 a.C. una colonia panellenica proveniente dalla Grecia, sotto la volontà di Atene, edificò Thurii; solo in questo caso Kroton non si oppose, non ritenendola una minaccia. Ma Thurii non raggiunse nemmeno lontanamente lo splendore e la potenza che fu di Sybaris.

    "Non credo che esista in nessuna parte del mondo qualcosa di più bello della pianura ove fu Sibari. Vi è riunita ogni bellezza in una volta: la ridente verzura dei dintorni di Napoli, la vastità dei più maestosi paesaggi alpestri, il sole ed il mare della Grecia." François Lenormant

    TURISMO CULTURALE IN CALABRIA

    VISITA CULTURALE A CAPO COLONNA (CROTONE)

    VISITA GUIDATA AI BRONZI DI RIACE (REGGIO CALABRIA)

    VISITA GUIDATA AL PARCO ARCHEOLOGICO DI METAPONTO (BASILICATA)

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