Belmonte Calabro (CS)

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    Belmonte Calabro è un piccolo borgo del Basso Tirreno Cosentino situato in posizione panoramica a 262 metri di quota s.l.m.

    È un noto centro turistico-balneare dotato di spiagge attrezzate e interessanti località marittime come l'area degli Scogli di Isca; inoltre, è anche un territorio a vocazione turistico-escursionistica per le interessanti mete montane, come l'area del Monte Cocuzzo.

    Di interesse-storico architettonico si segnala: la Chiesa di Santa Maria Assunta; la Chiesa dell'Immacolata Concezione; il Convento dei Cappuccini; la Chiesa delle Anime del Purgatorio; il Mausoleo di Michele Bianchi; i ruderi dell'antico Castello; la Torre e le Mura di Cinta; i vicoli e i larghi del Centro Storico.

    Il suo territorio ricade nell'area di produzione della cipolla rossa di Tropea; soprattutto è rinomato per il pomodoro rosa di Belmonte e il gammune: un pregiato salume calabrese.

      1. COSA VEDERE
        1. La Chiesa di Santa Maria Assunta
        2. La Chiesa dell'Immacolata Concezione
        3. Il Convento dei Cappuccini
        4. La Chiesa delle Anime del Purgatorio
        5. Il Mausoleo di Michele Bianchi
        6. Il Castello
        7. La Torre e le Mura di Cinta
        8. Il Monumento a Giacinto Osso
        9. Il Monumento a Galeazzo di Tarsia
        10. Il Monumento ai Caduti per la Patria
      2. COSA FARE
        1. Dove Soggiornare
        2. Dove Mangiare
        3. Cosa Fare nelle Vicinanze
      3. COME ARRIVARE
        1. Dove si Trova
      4. STORIA
      5. INFORMAZIONI

      COSA VEDERE A BELMONTE CALABRO

      LA CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA A BELMONTE CALABRO

      Chiesa di Santa Maria Assunta a Belmonte Calabro (CS)

      La Chiesa di Santa Maria Assunta è la Matrice del Belmonte Calabro.

      Fu eretta nel XVI secolo su un preesistente edificio della curia.

      Nel 1586 per volere di Carlo Ravaschieri, alla struttura originaria fu aggiunto l’abside.

      Morto in età giovanile, il Ravaschieri fu sepolto nella chiesa; successivamente, fu tumulato nella chiesa di San Giuseppe presso il convento dei cappuccini.

      Annessa alla struttura era la Confraternita del Sacramento che annualmente donava ad una fanciulla povera del paese, che si era distinta per onestà, la somma di 40 ducati.

      Nel 1759 all’interno della chiesa furono costruite le cappelle private.

      Nel 1761 fu restaurata e impreziosita con decorazioni e stucchi.

      Chiesa di Santa Maria Assunta a Belmonte Calabro (CS)

      Navata Centrale della Chiesa di Santa Maria Assunta a Belmonte Calabro

      Chiesa di Santa Maria Assunta a Belmonte Calabro (CS)

      Torre Campanaria della Chiesa di Santa Maria Assunta a Belmonte Calabro

      LA CHIESA DELL'IMMACOLATA A BELMONTE CALABRO

      Chiesa dell'Immacolata Concezione a Belmonte Calabro (CS)

      La Chiesa dell’ Immacolata fu eretta nel 1622 per volere dei cittadini e dedicata all’Immacolata Concezione: proclamata patrona e protettrice della Terra di Belmonte.

      La facciata principale presenta un portale ad arco a tutto sesto in stile tardo rinascimentale, con bugnature che la ricoprono fino all’altezza dell’architrave.

      Nella parte superiore presenta, nel centro, una nicchia vuota e quattro lesene con capitello in stile ionico che sembrano sorreggere il timpano.

      Sul lato sinistro è presente una torre campanaria a base quadrata.

      All’interno conserva affreschi di scuola napoletana del XVII e XVIII secolo.

      La chiesa è dotata di un pulpito e di una cappella laterale dedicata a San Giovanni.

      Sull’altare maggiore è situata una tela del 1820, raffigurante l’Immacolata Concezione.

      IL CONVENTO DEI CAPPUCCINI A BELMONTE CALABRO

      Convento dei Cappuccini a Belmonte Calabro (CS)

      Il Convento dei Cappuccini fu eretto nel 1606 per volontà di Maria Ravaschieri.

      La struttura fu realizzata presso l’area della Cava di Struggile, da cui si estraeva il marmo verde di Belmonte; successivamente, fu donata dalla stessa nobildonna ai padri cappuccini.

      Al convento è annessa la chiesa di San Giuseppe.

      Alla prima struttura furono aggiunte le mura nel 1738.

      L’edificio conserva l’atrio con corridoio di colonne e volte, il pozzo al centro del chiostro, il portico con due antiche meridiane.

      Il convento fu soppresso a seguito delle leggi murattiane durante la dominazione francese, per essere nuovamente ripristinato, il 21 luglio 1857, su autorizzazione di Ferdinando II di Borbone, ma, a causa dei contrasti con la famiglia Del Giudice, i religiosi dovettero lasciare il convento.

      Dopo l’intervento di Padre Giacinto Osso la struttura fu temporaneamente riaperta, per essere definitivamente chiusa nel 1872.

      LA CHIESA DELLE ANIME DEL PURGATORIO A BELMONTE CALABRO

      Chiesa delle Anime del Purgatorio a Belmonte Calabro (CS)

      La Chiesa delle Anime del Purgatorio fu eretta nel XIV secolo con il titolo di Santa Maria e fino al 1585 fu la Matrice.

      Nella piccola chiesa si venerano la Madonna delle Grazie, Santa Filomena, l’Ecce Homo e la Madonna del Rosario.

      All'interno custodisce un'acquasantiera in marmo verde di Belmonte.

      Il portale d'ingresso, gli stipiti delle finestre e i gradini sono quelli della struttura originaria, realizzati in tufo da maestranze locali.

      IL MAUSOLEO DI MICHELE BIANCHI A BELMONTE CALABRO

      Mausoleo di Michele Bianchi a Belmonte Calabro (CS)

      Il Mausoleo di Michele Bianchi è uno dei monumenti più imponenti del Tirreno Cosentino.

      Si trova sul colle Bastia, ai piedi del centro storico di Belmonte Calabro, dove un tempo era presente un bastione del ‘500.

      Il mausoleo fu eretto come tomba del quadrumviro fascista Michele Bianchi tra il 1930 e il 1932.

      La struttura ha origine con una lunga gradinata circondata da alberi di cipresso e altre specie di conifere.

      La tomba costituisce la base del monumento, su cui si erge una colonna alta trentacinque metri sormontata da una grande croce metallica, alla quale è possibile accedere mediante una scala interna a chiocciola.

      La struttura, realizzata in travertino dall'architetto e sculture Ercole Drei, trae ispirazione dalla Colonna Traiana.

      All’interno della tomba è custodito il sarcofago di Michele Bianchi, realizzato in marmo verde di Calabria.

      Sui quattro lati del basamento della colonna sono presenti quattro bassorilievi: il primo ritrae la Marcia su Roma con la capitale sullo sfondo; il secondo Michele Bianchi che insegna nella scuola serale a contadini e operai; il terzo lo stesso Bianchi nelle vesti di Ministro dei Lavori Pubblici; il quarto il corteo funebre e sullo sfondo Belmonte Calabro.

      La salma fu traslata nel mausoleo, il 28 ottobre 1932, alla presenza di Emilio De Bono, Italo Balbo e Cesare Maria De Vecchi.

      Il 30 marzo 1939 il mausoleo fu visitato da Benito Mussolini, Achille Starace e Giuseppe Bottai.

      Vuoi sapere di più sul mausoleo? Trovi tutto qui: Il Mausoleo di Michele Bianchi.

      Mausoleo di Michele Bianchi a Belmonte Calabro (CS)

      Mausoleo di Michele Bianchi

      Mausoleo di Michele Bianchi a Belmonte Calabro (CS)

      Gradinata del Mausoleo di Michele Bianchi

      Mausoleo di Michele Bianchi a Belmonte Calabro (CS)

      Sarcofago di Michele Bianchi

      IL CASTELLO DI BELMONTE CALABRO

      Castello di Belmonte Calabro (CS)

      Il Castello di Belmonte Calabro fu eretto nel 1270 per volere del Maresciallo del Regno di Napoli Drogone di Beaumont.

      Intorno al maniero nel corso dei secoli si sviluppò l'attuale centro abitato, inizialmente con la denominazione di San Bonaventura.

      La struttura originaria venne fortificata dalle mura fatte erigere dai Conti Salvacossa, nel XIV secolo, a cui seguirono degli interventi di restauro eseguiti dai Tarsia nel secolo successivo.

      L'impianto iniziale era dotato di quattro torri quadrate, poste ai lati.

      La struttura fu fortemente danneggiata dal sisma del 27 marzo 1638. Pur continuando ad essere utilizzato, Giovan Battista Ravaschieri, Signore di Belmonte, iniziò la costruzione del Palazzo della Torre.

      Il terremoto del 28 marzo 1783 provocò il crollo del tetto.

      Con il saccheggio perpetrato dalle truppe francesi, nel 1806, il maniero fu irreparabilmente danneggiato.

      Il terremoto dell'8 settembre 1905 devastò le ultime vestigie e il genio militare rase al suolo le parti pericolanti.

      Infine, nell'agosto del 1974, durante i lavori della costruzione del municipio, fu fatta saltare l'antica Praca: l'ingresso al castello.

      Attualmente dell'antica struttura restano solo pochi ruderi.

      Castello di Belmonte Calabro (CS)

      Ruderi del Castello di Belmonte Calabro

      Castello di Belmonte Calabro (CS)

      Ruderi del Castello di Belmonte Calabro

      LE MURA DI CINTA E LA TORRE A BELMONTE CALABRO

      Mura di Cinta e la Torre a Belmonte Calabro (CS)

      Le Mura di Cinta furono edificata dai Conti Salvacossa nel XIV secolo.

      Persa la loro funzione difensiva sono state inglobate nelle abitazioni o rase al suolo per far spazio a nuove costruzioni.

      In origine, alla cinta muraria erano annesse cinque torri, di cui ne resta solo una, denominata "A Turra".

      Un altro tratto delle mura, denominato "U Muragliu" si trova nell'area del borgo detta "U Diestru". *1

      IL MONUMENTO A PADRE GIACINTO OSSO A BELMONTE CALABRO

      Monumento a Padre Giacinto Osso a Belmonte Calabro (CS)

      IL MONUMENTO A GALEAZZO DI TARSIA A BELMONTE CALABRO

      Monumento a Galeazzo di Tarsia a Belmonte Calabro (CS)

      IL MONUMENTO AI CADUTI PER LA PATRIA DI BELMONTE CALABRO

      Monumento ai Caduti per la Patria a Belmonte Calabro (CS)

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      COME ARRIVARE A BELMONTE CALABRO

      DOVE SI TROVA BELMONTE CALABRO (CS)

      APPROFONDIMENTI SU BELMONTE CALABRO

      STORIA DI BELMONTE CALABRO

      L’alto medioevo segnò la fine di molte città di origine romana e greca dislocate lungo la costa tirrenica cosentina, esposte a continui saccheggi da parte di truppe germaniche prima e corsari Saraceni poi, scarsamente protette dai continui cambi di potere.

      Dopo molti anni di scontri, i Longobardi segnarono il confine meridionale del Ducato di Benevento, nell’attuale territorio di Longobardi, mentre i Bizantini controllavano il resto della Calabria meridionale.

      In questo periodo, nell’attuale territorio di Belmonte Calabro, sorsero molti villaggi fondati dai profughi dell'area costiera, abbandonata per le continue scorrerie saracene.

      Nell'839 gli Arabi conquistarono Amantea, che divenne un emirato saraceno fino all'885, anno in cui Niceforo Foca la riportò sotto il controllo di Costantinopoli. In quel lasso di tempo, tutti i villaggi del territorio di Belmonte finiti sotto il controllo saraceno furono distrutti e la popolazione si rifugiò nei boschi e sui monti circostanti.

      Per ritrovare una nuova struttura stabile nel territorio bisognerà attendere fino al 1270, quando il Maresciallo del Regno Dragone de Beaumont, fece costruire il castello per controllare Amantea che si era ribellata al dominio angioino.

      Nei decenni successivi intorno al castello di Beaumont sorse un villaggio denominato San Bonaventura, in onore di San Bonaventura da Bagnoregio, protettore del piccolo borgo.

      Nei primi anni di vita il nuovo villaggio fu casale di Amantea.

      Tra il 1305 e il 1338 fu sottoposto alla famiglia Mastroiodice o Mastrogiudice; tra il 1338 ed il 1367 ai Cossa o Salvacossa; dal 1367 al 1443 alla famiglia Sacchi.

      Nello stesso periodo i casali di Santa Barbara e Tingia che per molto tempo avevano avuto una propria signoria, furono unificati al territorio di Belmonte.

      Un diploma della regina Giovanna I di Napoli risalente al 1345, delimitò il territorio di Belmonte separandolo da quello di Amantea, siglando in questo modo l'autonomia territoriale.

      Tra i vari casati nobiliari di Belmonte ci furono i Tarsia, di cui noto è rimasto il barone Galeazzo di Tarsia; poi i Ravaschieri, i Pinelli e infine i Pignatelli che diventarono principi di Belmonte e baroni di Tingia e Santa Barbara.

      Nel tempo, all'originario nome di San Bonaventura fu sostituito quello di Belmonte che inizialmente indicava il solo castello.

      L'attributo Calabro venne aggiunto con delibera del consiglio comunale dell'1 novembre 1862 e, successivamente, con Regio Decreto del 4 gennaio 1863 per la necessità di distinguere i comuni con uguale denominazione.

      INFORMAZIONI SUL COMUNE DI BELMONTE CALABRO

      • Abitanti: 1749 al 01.01.2023
      • Nome degli Abitanti: belmontesi
      • Superficie Territoriale: 23,98 km²
      • Altitudine Centro: 262 metri s.l.m.
      • Altitudine Massima: 1375 metri s.l.m.
      • Altitudine Minima: 0 metri s.l.m.
      • C.A.P.: 87033
      • Prefisso Telefonico: 0982
      • Santo Patrono: San Bonaventura, 15 luglio
      • Confini Territoriali: Amantea, Lago, Longobardi, Mendicino e San Pietro in Amantea
      • Frazioni e Contrade: Annunziata, Buda, Camoli, Campanari, Campo di Mare, Canale, Cava, Cozzino, Cuoco, Fosse, Marina, Oliveto, Palazzotto, Palombelli, Petrone, Regastili, San Pietro, Santa Barbara, Salice, Sellina, Serra, Spineto, Tinca, Vadi e Viglia
      • Stazione Ferroviaria: Scalo Ferroviario di Belmonte Calabro
      • Aeroporto: Aeroporto di Lamezia Terme

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