San Giovanni Therìstis: il Santo "Mietitore"

SAN GIOVANNI THERÌSTIS

San Giovanni Therìstis nacque a Palermo nel 995 da una donna calabrese deportata in Sicilia come schiava, già incinta. Il padre, Antonio da Cursano, era stato ucciso durante un’incursione saracena.

Nonostante fosse cresciuto in ambiente islamico fu educato dalla madre alla fede cristiana.

LA FUGA DALLA SICILIA DI SAN GIOVANNI THERÌSTIS

Al compimento del quattordicesimo anno di età, la madre lo fece fuggire alla volta della Calabria.

Si narra che salpò da Messina con una nave senza remi e che una volta avvistato da una nave saracena, la sua barca si inabissò per riemergere nuovamente a pericolo scampato; senza remare approdò nei pressi di Monasterace, da cui sarebbe partito alla volta di Stilo.

Giunto a Stilo vestito da arabo fu condotto dal vescovo dove chiese di essere battezzato da cristiano.

Il vescovo lo sottopose a duri esami, tutti superati, quindi lo battezzò dandogli il nome di Giovanni.

LA VITA RELIGIOSA DI SAN GIOVANNI THERÌSTIS

Si narra nelle gesta della sua vita, che quando fu rinvenuto un tesoro appartenuto alla sua famiglia, seguendo la regola di San Basilio lo distribuì ai poveri.

Cresciuto, sentì sempre più forte l’attrazione per la vita eremitica condotta dai monaci nelle grotte nei dintorni di Stilo; soprattutto da due asceti basiliani che vivevano in una laura sul Monte Consolino: Ambrogio e Nicola. Aggregatosi alla comunità si distinse nelle virtù religiose e contemplative, al punto che dopo qualche tempo i monaci lo nominarono abate.

IL MIRACOLO DEL GRANO DI SAN GIOVANNI THERÌSTIS

Un giorno volle far visita a un cavaliere nei pressi di Monasterace che aveva donato vitto al monastero nel mese di giugno. Giunto presso due fondi chiamati Marone e Maturavolo, offrì ai contadini del pane e del vino.

In quello stesso momento un violento fortunale si abbatté sui campi, rischiando di distruggere il raccolto, ma la preghiera intensa di San Giovanni Therìstis fece in modo che il grano fosse mietuto e raccolto in covoni. Alla vista di questo prodigio il proprietario del campo donò il raccolto al monastero.

Anche in altri episodi della sua vita fu vicino ai lavoratori del grano e per questo fu denominato "Therìstis": il Mietitore.

LA MORTE DI SAN GIOVANNI THERÌSTIS

San Giovanni Therìstis morì presso Stilo nel 1054, a 59 anni, e fu sepolto nel monastero della Madonna del Maestro, detto di San Giovanni Terestìs Vecchio o del Bosco.

LA GUARIGIONE DI RE RUGGERO

Dopo la sua morte, secondo la tradizione, re Ruggero affetto da un'inguaribile piaga al viso sarebbe guarito al contatto con la sua tunica e moltissimi altri furono risanati: storpi, ciechi, sordi, indemoniati.

Ruggero II, in seguito, fondò il cenobio di San Giovanni in Nemore al Santo intitolato e volle che fosse consacrato il 24 giugno 1122.

LA VENERAZIONE DI SAN GIOVANNI THERÌSTIS

San Giovanni Therìstis è venerato come santo dalla chiesa cattolica e da quella ortodossa.

LA RICORRENZA DI SAN GIOVANNI THERÌSTIS

La ricorrenza di San Giovanni Therìstis cade il 23 febbraio.

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