Gioacchino da Fiore

    GIOACCHINO DA FIORE

    Gioacchino da Fiore nacque a Celico nel 1130, dove ancora si trova la casa natale: l'attuale Chiesa dell’Assunta; secondo alcune fonti da una famiglia di umili origini, secondo altre da un notaio del luogo.

    Fu monaco, abate, teologo, esegeta, apologeta, pensatore, riformatore, mistico, filosofo, veggente, asceta, profeta; da un lato scriveva e predicava, dall'altro si macerava in incredibili penitenze; per questo motivo può essere considerato una delle personalità più importanti della storia calabrese.

    A lui viene attribuita la predizione dell'ordine francescano e domenicano e i colori dei relativi abiti.

    La sua fama lo seguì anche nei secoli successivi, Dante Alighieri lo citò nel Paradiso della Divina Commedia (XII, 140-141), nei celebri versi: ".. elucemi dà lato il calavrese abate Giovacchino di spirito profetico dotato".

    LA VITA RELIGIOSA DI GIOACCHINO DA FIORE

    Monumento al Beato Gioacchino a Celico

    Monumento al Beato Gioacchino a Celico

    Abbracciò l’abito cistercense dopo aver visitato la Terra Santa, fu novizio presso l’Abbazia di Santa Maria della Sambucina a Luzzi, tra il 1150 ed il 1160.

    Nel 1177 fu nominato abate presso l’Abbazia di Santa Maria di Corazzo, in cui rimase fino al 1187; quando da papa Clemente III fu esonerato dai suoi doveri di abate perché potesse liberamente attendere ai suoi studi. Proprio nel periodo in cui fu abate, realizzò alcune delle sue maggiori opere.

    Fondò l'ordine, poi detto florense, approvato da papa Celestino III con bolla del 1196.

    Nel 1189 fondò, nel cuore della Sila Piccola, un cenobio denominandolo Fiore in onore di Gesù: "quel Dio bambino che era nato in Betlemme, così come il frutto si sviluppa dal Fiore".

    Il sito è stato identificato nei ruderi rinvenuti presso Fiore Vetere, andato distrutto nel 1214 e riedificato dall’abate Matteo I nell’attuale Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore.

    Morì il 30 Marzo del 1202 a San Martino di Canale, nell'attuale territorio di Pietrafitta, mentre dirigeva i lavori del monastero florense dove fu inizialmente seppellito.

    Nel 1226 il suo corpo fu riesumato e trasferito presso la nuova Abbazia Florense a San Giovanni in Fiore.

    LE OPERE DI GIOACCHINO DA FIORE

    Gioacchino da Fiore

    Tra le sue opere teologiche, si ricordano: il De articulis fidei e il De unitate seu essentia Trinitatis, contro Pietro Lombardo, opera condannata poi nel Concilio Lateranense, nel 1215, e oggi dispersa (un Liber contra Lombardum, di analogo contenuto, giunto fino a noi è di scuola gioachimita).

    Tra le esegetiche: Concordia Novi ac Veteris Testamenti, la Expositio in Apocalipsim e il Psalterium decem chordarum e, incompiuto, il Tractatus super quattuor Evangelia; una raccolta di sermoni; una biografia di San Benedetto e, infine, una polemica contro gli Ebrei: il Contra Iudeos.

    Assai discussa l'autenticità di un compendio delle dottrine di Gioacchino con illustrazioni esplicative coeve, noto come Liber figurarum.

    LA CANONIZZAZIONE DI GIOACCHINO DA FIORE

    Urna sepolcrale con le spoglie di Gioacchino da Fiore a San Giovanni in Fiore

    Urna sepolcrale con le spoglie di Gioacchino da Fiore a San Giovanni in Fiore

    Fu dichiarato Beato nel 1688.

    Nel 2001 l'arcivescovo di Cosenza-Bisignano, monsignor Giuseppe Agostino, ha riaperto il processo di canonizzazione.

    LA RICORRENZA DI GIOACCHINO DA FIORE

    Ricorrenza del Beato Gioacchino da Fiore cade il 30 Marzo.

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