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Roggiano Gravina, Ruggianu in roggianese, è un borgo della Valle dell'Esaro situato a 260 metri di quota s.l.m.
Di interesse si segnala: il Santuario della Madonna della Strada, la Chiesa di Sant'Antonio da Padova, la Matrice Chiesa di San Pietro, la Torre dell'Orologio, la Villa Termale di epoca romana, i monumenti e i vicoli del centro storico.
Da vedere il Lago dell'Esaro, uno specchio d'acqua artificiale situato a breve distanza dal centro cittadino.
Il suo territorio, ad alta vocazione agricola, ha dato la denominazione a due importanti cultivar calabresi: il peperone roggianese e l'ulivo roggianella.
COSA VEDERE A ROGGIANO GRAVINA
IL SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA STRADA A ROGGIANO GRAVINA
Il Santuario Madonna della Strada è situato a breve distanza dal centro abitato di Roggiano Gravina.
È un edificio composto da due navate, una centrale e una laterale, in cui è collocata la statua della Madonna.
Presenta una facciata principale a capanna, con quattro lesene in stile dorico e un ingresso centrale sormontato da una monofora circolare; nella parte superiore è presente un campanile a vela.
Sulla facciata è murata una lapide marmorea che riporta la dicitura: "Restaurata dal Popolo nel 1953, a cura dei procuratori Ferrante Francesco e Palermo Antonio".
All’interno custodisce: un soffitto ligneo; un’antica pavimentazione in cotto, del XVI secolo; un affresco della Vergine che allatta il Bambino; un'acquasantiera in pietra locale, del XVIII secolo.
Il santuario è dedicato alla Madonna della Strada che si festeggia il martedì dopo Pasqua.
LA CHIESA DI SANT'ANTONIO DA PADOVA A ROGGIANO GRAVINA
La Chiesa di sant’Antonio è situata lungo il corso principale di Roggiano Gravina.
Fino agli anni '70 era la chiesa principale del borgo, poi per regioni demografiche fu eretta la Chiesa di San Pietro Apostolo.
All'interno, custodisce molte statue, tra le quali: il Sacro Cuore, Sant’Antonio Abate, Santa Lucia, la Madonna del Carmine, Sant’Antonio da Padova (altare maggiore), l’Immacolata, San Francesco da Paola e la Madonna di Fatima.
LA CHIESA DI SAN PIETRO A ROGGIANO GRAVINA
La Chiesa di San Pietro Apostolo è situata nella principale piazza di Roggiano Gravina.
La struttura, trinava, custodisce: mosaici raffiguranti l’Agnello di Dio, Santa Rita, San Francesco da Paola e San Pietro Apostolo; le statue della Madonna Addolorata e del Sacro Cuore di Gesù; un confessionale del XIX secolo; un crocifisso del tardo '700.
Fu eretta negli anni '70 per venire incontro alla crescita demografica dell'abitato.
Navata Centrale della Chiesa di San Pietro
Altare Maggiore della Chiesa di San Pietro
Navata Centrale della Chiesa di San Pietro
Leggio della Chiesa di San Pietro
LA CAPPELLA BALSAMO A ROGGIANO GRAVINA
La Capppella Balsano, a Roggiano Gravina, è situata sulla sinistra della scala d’ingresso del Palazzo Balsano, ed è provvista di un’entrata anche sulla via pubblica.
All'interno custodisce un’iscrizione con l’autorizzazione al culto e la tomba di Ferdinando Balsano.
IL MONUMENTO A FERDINANDO BALSAMO A ROGGIANO GRAVINA
IL MONUMENTO A GIANVINCENZO GRAVINA A ROGGIANO GRAVINA
IL FUMAIOLO A TORRE DI ROGGIANO GRAVINA
Il Fumaiolo a Torre è un caratteristico comignolo situato nel centro storico di Roggiano Gravina, risalente al XVI secolo.
Si trova nell'area denominata "Vineddhra della Cannuccia".
LA TORRE DELL'OROLOGIO A ROGGIANO GRAVINA
La Torre dell’Orologio fu edificata in età angioina, tra il 1280 ed il 1310, insieme alla cinta muraria, di cui era parte integrante.
La struttura era una delle due torri della principale porta d’ingresso del borgo: l'Arco del Carcere.
L'Arco del Carcere fu demolito nel 1964, attualmente ne restano solo pochi blocchi sul lato destro della torre.
L'antica cinta muraria nel suo massimo sviluppo contava quattro porte d'accesso.
L'edificio di epoca angioina è di forma ellissoidale, elevato su due livelli; successivamente, alla prima struttura è stato sovrapposto un ulteriore livello, al quale sono stati incastonati degli orologi sui lati.
LA VILLA TERMALE ROMANA A ROGGIANO GRAVINA
La Villa Termale Romana di Roggiano Gravina è situata in località Larderia, a pochi metri dal Lago dell'Esaro; all’interno del parco archeologico istituito nel 1989.
Si tratta dei resti di una villa termale romana di età imperiale, costruita su un preesistente sito di epoca ellenica risalente al IV secolo a.C.
Di particolare rilievo sono i mosaici a decorazione geometrica presenti in ciò che resta dei vari vani, diversi da un ambiente all’altro.
All’interno, sono ancora visibili i tubi dell'impianto utilizzati per la risalita dell'aria calda dal locale caldaia.
Sul luogo, adibito anche a villa residenziale, sono stati rinvenuti diversi reperti archeologici, tra cui: un bronzetto di guerriero islamico, con una gamba inginocchiata e la testa flessa girata leggermente in alto a sinistra; un castone di anello in vetro viola; una testina muliebre, in matrice di sigillata africana; vari gioielli; un’ansa in bronzo; monete in bronzo; vasellame di vario genere.
Scorcio della Villa Termale Romana
Ruderi degli Ambienti della Villa Termale Romana
Ambienti della Villa Termale Romana
Scorcio della Villa Termale Romana
Impianto Idraulico della Villa Termale Romana
Mosaico della Villa Termale Romana
Mosaico della Villa Termale Romana
Scorcio della Villa Termale Romana
IL LAGO DELL'ESARO A ROGGIANO GRAVINA
Il Lago dell’Esaro è un bacino artificiale realizzato nel territorio di Roggiano Gravina, mediante lo sbarramento del Fiume Esaro.
Si trova ad un’altitudine di circa 140 metri di quota s.l.m.
Il primo sbarramento avvenne tra il 1979 e il 1981, con successivi lavori di miglioramento.
Nei pressi del lago, in località Larderia, sono presenti i resti di un’antica Villa Termale Romana di epoca imperiale, risalente al II secolo d.C.
Nell'area del lago, oltre alla fauna autoctona, è segnalata la presenza di una comunità di castorini.
Scorcio del Lago dell'Esaro
Diga di Sbarramento del Lago dell'Esaro
SCORCI DEL BORGO DI ROGGIANO GRAVINA
Scorcio del Borgo
Scorcio del Borgo
Scorcio del Borgo
Scorcio del Borgo
COSA FARE A ROGGIANO GRAVINA
COME ARRIVARE A ROGGIANO GRAVINA
DOVE SI TROVA ROGGIANO GRAVINA
APPROFONDIMENTI SU ROGGIANO GRAVINA
PERSONALITÀ DI ROGGIANO GRAVINA
Roggiano Gravina è il paese natale di: Ferdinando Balsano; del letterato Giovanni Vincenzo Gravina, giurista e fondatore dell'Accademia dell'Arcadia; del pittore Angelo Maria Mazzia; inoltre, era originario di Roggiano Gravina Angelo Dundee, nato Mirena (Merenda), considerato uno dei più grandi manager della boxe americana, allenatore di Muhammad Alì, Sugar Ray Leonard, George Foreman, Josè Napoles, Carmen Basilio, Luis Manuel Rodríguez, Willie Pastrano e molti altri campioni del mondo.
IL COSTUME STORICO DI ROGGIANO GRAVINA
IL VESTITO FEMMINILE
Il Costume Storico Femminile di Roggiano Gravina era denominato "rituortu", era di colore bianco e le donne che lo indossavano erano solite portare i capelli intrecciati.
- Il copricapo era il classico "maccaturu" che veniva annodato e fermato con una grossa spilla;
- le maniche dell’abito erano in velluto nero e venivano legate al "cuorpicieddhru";
- la camicia era in lino bianco con la parte finale a sbuffo;
- la gonna era fatta di pura seta e poteva avere qualsiasi colore; veniva portata sollevata, dietro, per lasciar vedere la "suttana" rossa, detta "cammisola";
- le calze erano bianche e composte di "vammacia";
- infine, completava l’abito un grembiule detto "sinalu", realizzato in seta o in cotone nero, allacciato sulla parte posteriore dell’abito.
Le donne non sposate portavano una fettuccia di colore celeste o verde, mentre le sposate ne portavano una rossa per legare le maniche".
IL VESTITO MASCHILE
Il Costume Storico Maschile di Roggiano Gravina era composto da:
- un cappello denominato "cappieddhru pizzutu";
- il pantalone, detto "brachessine", aveva una sorta di apertura sui lati;
- le calze, dette "quazittuni", erano marroni realizzate in lana di pecora e si portavano ripiegate sopra al ginocchio;
- le scarpe, dette "zaricchj", erano composte da un pezzo di cuoio sollevato sui lati e tenuto da lacci; le "zaricchj" coprivano solo la pianta del piede, lasciando il calcagno scoperto;
- infine, il mantello era composto dalla "frannina" lavorata in modo artigianale.
STORIA DI ROGGIANO GRAVINA
Le origini di Roggiano Gravina sono state riscontrate nell’antica città di Verge o Vergia; città, secondo la tradizione, fondata dagli Ausoni e successivamente abitata dagli Enotri.
Con l'arrivo dei Brettii in Calabria fu conquistata e rinominata Bergae, diventando una delle città della confederazione brettia.
Nel 204 a.C., duranta la seconda guerra punica, fu espugnata dal console romano Publio Sempronio Tuditano per essersi schierata dalla parte cartaginese.
Con l'arrivo dei Romani la città fu rinominata Vergianum.
Con la caduta di Roma, il territorio di Roggiano fu prima sotto il dominio dei Goti e, successivamente, sotto quello di Longobardi e Bizantini, con brevi apparizioni anche dei Saraceni; questo fino alla conquista normanna della Calabria.
Al tempo dei Normanni rientravano sotto il dominio di Roggiano i casali: Castiglione, Flavitta, San Brancato, Santa Maria della Fossina, Serra delle Cozze, Serra delli Testi: tutti scomparsi da secoli.
Dai Normanni passò agli Svevi e da questi agli Angioini, che la fortificarono con una cinta muraria e successivamente agli Aragonesi.
Dal 1605 al 1654 Roggiano fu infeudato ai Sanseverino, successivamente, dal 1663 al 1732 agli Armetrano.
Dal 1732 al 1764 fu dei Cavalcanti, dal 1764 al 1777 dei Sambiase, e successivamente dei Sanseverino di Saponara che la tennero fino all’eversione della feudalità, avvenuta nel 1806.
Nel 1864, in memoria dell’illustre letterato e giurista Gian Vincenzo Gravina, al nome di Roggiano fu affiancato quello di Gravina.
MITI E LEGGENDE DI ROGGIANO GRAVINA
LA GROTTA DELLA MAGA SABINA
La Grotta della Maga Sabina era posta sulla collina Castiglione, nei pressi della Grotta di Tramonta.
Si narra che un tal Filippo Tripodo ebbe l’ardire di inoltrarvisi per parlare con la maga, dalla quale ebbe una bisaccia piena d'oro e la raccomandazione di non voltarsi, anche in caso sentisse un gran vociare.
Così fece fino alla località Calvario, dov’erano i cappuccini, li, Filippo, al primo rumore si girò e al suo voltarsi l’oro divenne fuliggine.
LA CORDA DELL'IMPICCATO
Molto tempo fa a Roggiano c'era la credenza che toccare il cadavere di un impiccato liberasse dalle febbri quartane; inoltre, si credeva che la corda utilizzata per l’impiccagione di un condannato, una volta poggiata sul ventre di un sofferente facesse scomparire le coliche e addirittura c'era chi la utilizzava per reggere gli abiti.
LE FATE DANZANTI
Un tempo si narrava che la Notte di Natale dalle fontane sgorgasse olio e le fate che assistevano allo straordinario evento, danzassero in omaggio alla nascita di Gesù.
Le stesse fate catturavano giovani ragazzi e ragazze, dei quali si innamorano, disperdendoli nelle campagna.
INFORMAZIONI SUL COMUNE DI ROGGIANO GRAVINA
- Abitanti: 6745 al 01.01.2023
- Nome degli Abitanti: roggianesi
- Superficie Territoriale: 44,88 km²
- Altitudine Centro: 260 metri s.l.m.
- Altitudine Massima: 354 metri s.l.m.
- Altitudine Minima: 63 metri s.l.m.
- C.A.P.: 87017
- Prefisso Telefonico: 0984
- Santo Patrono: San Francesco da Paola, 3 dicembre
- Confini Territoriali: Altomonte, Malvito, San Lorenzo del Vallo, San Marco Argentano, San Sosti, Santa Caterina Albanese e Tarsia
- Frazioni e Contrade: Acqua Fetida, Acqua Fabbricata, Canneto, Cardosa, Casalino, Corvisiero, Coste Giacobbe, Disifola, Farnetto, Forestella, Fornicello, Larderia, Mancarelli, Manche di Mormanno, Mazzitello, Molara, Padelli, Padula, Pallotta, Pianette, Piano delle Rose, Santa Lucia, Serra Corso, Serra dei Testi, Setto Avena, Stizzo, Valle Fico e Zanzano
- Stazione Ferroviaria: Stazione Ferroviaria di San Marco Argentano Scalo
- Aeroporto: Aeroporto di Lamezia Terme
COSA VEDERE VICINO A ROGGIANO GRAVINA PAESI DA VISITARE VICINO A ROGGIANO GRAVINA