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San Demetrio Corone, Shën Mitri in arbëreshë, è un borgo di origine albanese della Presila Greca situato a 521 metri di quota s.l.m.
Conserva ancora la lingua, le tradizioni e il rito greco-bizantino dei suoi fondatori; diversamente, il costume viene utilizzato solo in occasione di manifestazioni culturali.
Di interesse storico-architettonico si segnala: la Chiesa Matrice di San Demetrio Megalomartire, la Chiesa di Sant'Adriano.
Da vedere: i monumenti, i vicoli e le piazza del borgo.
Il suo territorio ricade nell’area di produzione dell’olio extravergine di oliva Bruzio DOP Colline Joniche Presilane.
San Demetrio Corone è Città dell'Olio.
- CITTÀ DELL'OLIO
- COSA VEDERE
- COSA FARE
- COME ARRIVARE
- DIAVOLI DEL CARNEVALE
- ANTICHE CREDENZE
- STORIA
- INFORMAZIONI
SAN DEMETRIO CORONE CITTÀ DELL'OLIO
San Demetrio Corone è Città dell'Olio.
COSA VEDERE A SAN DEMETRIO CORONE
LA CHIESA DI SAN DEMETRIO MEGALOMARTIRE
La Chiesa di San Demetrio Megalomartire è la Matrice di San Demetrio Corone.
Fa parte della diocesi di rito greco-bizantino di Lungro.
La struttura originaria in stile barocco è stata adattata allo stile greco-bizantino.
Navata della Chiesa di San Demetrio Megalomartire
Chiesa di San Demetrio Megalomartire
Affresco della Chiesa di San Demetrio Megalomartire
Affresco della Chiesa di San Demetrio Megalomartire
Altare della Chiesa di San Demetrio Megalomartire
Iconostasi della Chiesa di San Demetrio Megalomartire
LA CHIESA DI SANT'ADRIANO A SAN DEMETRIO CORONE
La Chiesa di Sant’Adriano è considerata uno degli edifici cristiani più rilevanti della Calabria.
Fu edificata tra l’XI ed il XII secolo sul luogo in cui sorgeva il monastero basiliano fatto erigere nel 955 da San Nilo da Rossano ed intitolato ai Santi Adriano e Natalia: distrutto in seguito dai saraceni.
Ai tempi di San Nilo, l’importanza del complesso monastico fu tale da essere ritenuto il centro spirituale e culturale della Calabria.
Nel 1088 il complesso fu donato dal normanno Ruggero Borsa alla Badia di Cava de’ Tirreni.
La struttura e le decorazioni pittoriche sono in stile romanico, mentre elementi bizantini si trovano nelle ornamentazioni pittoriche.
All’interno, custodisce: un’acquasantiera ricavata da un capitello bizantino, posta all’inizio della navata centrale; una conca ed un coperchio, probabili resti di una fontana normanna del XII secolo; due rare colonne lignee del XIII secolo, poste in fondo alle navate; due paliotti, di Domenico Costa del 1731 e di Maurizio Ofrias del 1750.
Nella sacrestia è custodito un reliquiario in argento di Sant’Adriano del XVI secolo.
IL MONUMENTO AI CADUTI PER LA PATRIA DI SAN DEMETRIO CORONE
IL MONUMENTO A SAN PIO A SAN DEMETRIO CORONE
IL MONUMENTO A GIORGIO CASTRIOTA SCANDERBEG A SAN DEMETRIO CORONE
Il Monumento a Giorgio Castriota Scanderbeg, Gjergj Kastrioti Skënderbeu in albanese, è dedicato all'eroe nazionale albanese.
SCORCI DEL BORGO DI SAN DEMETRIO CORONE
Scorcio del Borgo
Scorcio del Borgo
COSA FARE A SAN DEMETRIO CORONE
COME ARRIVARE A SAN DEMETRIO CORONE
DOVE SI TROVA SAN DEMETRIO CORONE
APPROFONDIMENTI SU SAN DEMETRIO CORONE
IL CARNEVALE DEI DIAVOLI A SAN DEMETRIO CORONE
I Diavoli di San Demetrio Corone erano della maschere carnevalesche nate da tradizioni molto antiche.
Nei giorni di carnevale, i giovani del luogo erano soliti tingersi il volto di nero, indossare un paio di corna taurine sulla testa e vestirsi con pelli di capre.
Una volta mascherati, giravano per le strade del borgo facendo un gran fracasso con i campanacci.
Bussavano alle porte ed entrando all’improvviso facevano razzie di salumi e vino, questo soprattutto nella serata del martedì grasso.
I diavoli "sparivano" il mercoledì delle ceneri, dove si celebrava il funerale di "Zu Nicola", che portava via tutti i mali.
ANTICHE CREDENZE DI SAN DEMETRIO CORONE
I SERPENTI
In passato a San Demetrio Corone era consuetudine usare la spoglia di un serpente come amuleto contro il malocchio; inoltre, era utilizzata anche per le cure di un ammalato.
Era usanza riporre sotto al cuscino il bastone che avesse toccato e/o ucciso due serpi attorcigliate.
L'ACQUA DI SANT'ADRIANO
In passato, nella notte tra il Sabato Santo e la Domenica di Pasqua ci si recava alla fontana dei monaci presso il Collegio di San Adriano, per perpetuare il rito del rubare l'acqua.
In genere, sul luogo di andava in gruppo, restando in silenzio, seguendo un'antica regola da non trasgredire.
Per rispettare la regola ci si dotava del "dokaniqie", un lungo bastone con l'estremità biforcuta.
Sul luogo si procedeva all'accensione di un grande falò, la qeradonulla, davanti al sagrato della chiesa; al momento dell'accensione si inneggiava il canto greco "Kristos Anesti".
IL GIORNO DEI MORTI
Il giorno dei morti ci si recava in cimitero con vettovaglie di ogni genere e si banchetta sulle tombe dei propri cari con allegria, perché i defunti non desideravano che i vivi restassero tristi per colpa loro.
STORIA DI SAN DEMETRIO CORONE
La fondazione del primo abitato di San Demetrio Corone è strettamente legata agli insediamenti basiliani nell’area, in particolare al complesso monastico di Sant’Adriano.
La prima denominazione fu Situ Sancti Dimitri, da cui deriva l’attuale San Demetrio.
L’arrivo della comunità greco-albanese avvenne in due momenti distinti: il primo nel 1471; il secondo nel 1524, a seguito della guerra che Carlo V condusse contro i turchi.
I greco-albanesi di Corone, città peloponnesiaca della Morea, vennero accolti dall'imperatore nel Regno di Napoli: dal luogo d'origine dei primi abitanti deriva il nome Corone, aggiunto solo nel 1863.
San Demetrio Corone è sede del Collegio di Sant'Adriano, in origine Collegio Corsini, istituito da papa Clemente XII nel 1732 a San Benedetto Ullano allo scopo di preparare il clero alla conservazione del rito greco; il collegio fu trasferito nel 1794 a seguito di richiesta del vescovo Francesco Bugliari.
Dal 1794 la storia del territorio è profondamente legata a quella del Collegio Corsini, poi Collegio di Sant’Adriano, fondato da Ferdinando IV di Borbone al posto del soppresso monastero.
INFORMAZIONI SUL COMUNE DI SAN DEMETRIO CORONE
- Abitanti: 3059 al 01.01.2023
- Nome degli Abitanti: sandemetresi
- Superficie Territoriale: 61,87 km²
- Altitudine Centro: 521 metri s.l.m.
- Altitudine Massima: 822 metri s.l.m.
- Altitudine Minima: 28 metri s.l.m.
- C.A.P.: 87069
- Prefisso Telefonico: 0984
- Santo Patrono: San Demetrio Megalomartire, 26 ottobre
- Confini Territoriali: Acri, Corigliano-Rossano, San Cosmo Albanese, Santa Sofia d'Epiro, Tarsia e Terranova da Sibari
- Frazioni e Contrade: Barbuzzo, Basile, Cacossa, Calamita, Conicella, Corvino, Filla, Foreste, Guriza, Macchia Albanese, Maretti, Mattarise, Mezzana, Mizzofati, Nicola Orazio, Piedigallo, Poggio, San Nicola, Sant’Agata, Sofferetti e Varco di Frassino
- Stazione Ferroviaria: Scalo Ferroviario di Corigliano Calabro
- Aeroporto: Aeroporto di Lamezia Terme
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