Santa Sofia d'Epiro (CS)

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    Santa Sofia d'Epiro, Shën Sofia in arbëreshë, è un borgo di origine albanese della Presila Greca situato a 558 metri di quota s.l.m.

    Conserva la lingua, le tradizioni e il rito greco-bizantino dei suoi antenati; diversamente, il costume viene utilizzato solo in occasione di manifestazioni culturali e tradizionali.

    Di interesse si segnala: la Chiesa Matrice e la Cappella di Sant'Atanasio il Grande, la Chiesa di Santa Venere, la Chiesa di Santa Sofia, il Museo del Costume, il Palazzo Bugliari; i monumenti, i larghi, le piazze e i vicoli del centro storico.

    Il suo territorio ricade nell’area di produzione dell’Olio Extravergine di Oliva Bruzio DOP Valle Crati.

    1. CITTÀ DELL'OLIO
    2. COSA VEDERE
      1. La Chiesa di Sant'Atanasio il Grande
      2. La Cappella di Sant'Atanasio il Grande
      3. La Chiesa di Santa Venere
      4. La Chiesa di Santa Sofia
      5. Il Museo del Costume Albanese
      6. Il Palazzo Bugliari
      7. Il Monumento ai Caduti per la Patria
      8. Il Monumento agli Albanesi d'Italia
      9. Il Monumento a Pasquale Baffi
      10. La Biblioteca Civica
    3. COSA FARE
      1. Dove Soggiornare
      2. Dove Mangiare
      3. Cosa Fare nelle Vicinanze
    4. COME ARRIVARE
      1. Dove si Trova
    5. PRODOTTI TIPICI
    6. COSTUME STORICO
      1. Il Costume della Festa o della Sposa
      2. Il Costume di Gala o della Mezza Festa
      3. Il Costume Giornaliero
      4. Il Costume di Lutto
      5. Il Costume di Mezzo Lutto
    7. STORIA
    8. INFORMAZIONI

    SANTA SOFIA D'EPIRO CITTÀ DELL'OLIO

    Santa Sofia d'Epiro Città dell'Olio

    Santa Sofia d'Epiro è Città dell'Olio.

    COSA VEDERE A SANTA SOFIA D'EPIRO

    LA CHIESA DI SANT'ATANASIO IL GRANDE A SANTA SOFIA D'EPIRO

    Chiesa di Sant'Atanasio il Grande a Santa Sofia d'Epiro (CS)

    La Chiesa di Sant’Atanasio il Grande è la Matrice di Santa Sofia d'Epiro.

    Fu eretta nella piazza principale del borgo nel 1742 in stile neoclassico, con interno a navata unica.

    Attualmente l’interno si presenta magnificamente adattato al rito greco-bizantino, anche se resta ben visibile la precedente struttura di rito latino.

    È stata decorata negli anni '80 con dipinti di chiara rievocazione bizantina dal pittore cretese Nikos Jannakakis.

    Chiesa di Sant’Atanasio il Grande a Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Navata della Chiesa di Sant’Atanasio il Grande

    Chiesa di Sant’Atanasio il Grande a Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Navata della Chiesa di Sant’Atanasio il Grande

    Chiesa di Sant’Atanasio il Grande a Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Iconostasi della Chiesa di Sant’Atanasio il Grande

    Chiesa di Sant’Atanasio il Grande a Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Iconostasi della Chiesa di Sant’Atanasio il Grande

    Chiesa di Sant’Atanasio il Grande a Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Chiesa di Sant’Atanasio il Grande

    Chiesa di Sant’Atanasio il Grande a Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Lampadario della Chiesa di Sant’Atanasio il Grande

    Chiesa di Sant’Atanasio il Grande a Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Lampadario della Chiesa di Sant’Atanasio il Grande

    Chiesa di Sant’Atanasio il Grande a Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Lampadario della Chiesa di Sant’Atanasio il Grande

    LA CAPPELLA DI SANT'ATANASIO IL GRANDE A SANTA SOFIA D'EPIRO

    Cappella di Sant'Atanasio a Santa Sofia d'Epiro (C)

    La Cappella di Sant’Atanasio è un edificio di culto eretto in stile bizantino, situato a poche centinaia di metri dal centro storico.

    La struttura è stata edificata negli anni '90 su un precedente santuario dedicato a Sant’Atanasio.

    All’interno custodisce interessanti affreschi del pittore albanese Josif Droboniku.

    Cappella di Sant’Atanasio a Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Iconostasi della Cappella di Sant’Atanasio

    Cappella di Sant’Atanasio a Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Affresco della Cappella di Sant’Atanasio

    Cappella di Sant’Atanasio a Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Affresco della Cappella di Sant’Atanasio

    Cappella di Sant’Atanasio a Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Affresco della Cappella di Sant’Atanasio

    LA CHIESA DI SANTA VENERE A SANTA SOFIA D'EPIRO

    Chiesa di Santa Venere a Santa Sofia d'Epiro (CS)

    La Chiesa di Santa Venere fu edificata nel XVII secolo da una nobile famiglia del luogo, nell'area periferica del centro storico.

    All’interno custodisce delle icone del pittore albanese Josif Droboniku e una tela seicentesca di Santa Venere.

    LA CHIESA DI SANTA SOFIA

    Chiesa di Santa Sofia a Santa Sofia d'Epiro (CS)

    La Chiesa di Santa Sofia è il più antico edificio di culto di Santa Sofia d'Epiro.

    Fu eretta nel X secolo e conserva ancora alcune caratteristiche dello stile originario.

    All’interno, sono presenti pregevoli quadri e icone dipinte dagli Jeromonaci dell’abbazia basiliana di Grottaferrata.

    IL MUSEO DEL COSTUME ALBANESE A SANTA SOFIA D'EPIRO

    Museo del Costume Albanese a Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Il Museo del Costume Albanese, situato a Palazzo Bugliari, è una ricca esposizione di costumi tradizionali arbëreshë di Santa Sofia d'Epiro, tutti rigorosamente originali e donati dalle famiglie del luogo.

    L'esposizione è suddivisa in quattro ambienti, in cui sono esposti gli abiti: il vestito giornaliero, della mezza festa o di gala, della festa o della sposa, del lutto e un raro vestito di mezzo lutto.

    GUARDA GLI ABITI ESPOSTI NELLA SEZIONE - COSTUME STORICO

    IL PALAZZO BUGLIARI A SANTA SOFIA D'EPIRO

    Palazzo Bugliari a Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Il Palazzo Bugliari è una struttura neoclassica del XIX secolo.

    Attualmente è la sede del Museo del Costume Albanese.

    IL MONUMENTO AI CADUTI PER LA PATRIA DI SANTA SOFIA D'EPIRO

    Monumento ai Caduti per la Patria a Santa Sofia d'Epiro (CS)

    IL MONUMENTO AGLI ALBANESI D'ITALIA A SANTA SOFIA D'EPIRO

    Monumento agli Albanesi d’Italia a Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Il Monumento agli Albanesi d’Italia è un’opera realizzata dallo sculture calabrese A. Aligia nel 2007.

    L’Opera è composta da due sfere, una esterna in pietra e un’interna lucida.

    La sfera esterna, in pietra, riassume l’esperienza trascorsa nel tempo della comunità arbëreshë; quella interna rivela la bellezza dell’interiorità culturale della comunità.

    IL MONUMENTO A PASQUALE BAFFI A SANTA SOFIA D'EPIRO

    Monumento a Pasquale Baffi a Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Il Monumento a Pasquale Baffi, noto grecista e paleografo sofiota, è una statua a mezzo busto collocata presso il Municipio.

    L'opera fu realizzata in occasione del secondo centenario della morte.

    LA BIBLIOTECA COMUNALE DI SANTA SOFIA D'EPIRO

    Biblioteca Civica di Santa Sofia d'Epiro (CS)

    La Biblioteca Civica "Angelo Masci" è stata istituita il 24 marzo del 1981.

    Didatticamente è organizzata secondo il sistema "a scaffale aperto", seguendo le norme biblioteche economiche attualmente in uso: classificazione decimale Dewey; catalogazione descrittiva; catalogazione semantica.

    La struttura gestisce, anche con sistemi informatici, il proprio patrimonio librario: circa 13000 unità bibliografiche.

    Spicca la sezione dedicata alle Minoranze Etnico Linguistiche in Calabria: Grecanici, Occitani e in maniera particolare alle etnie Arbëreshë in Italia, composta da 1500 titoli volumi, anche in lingua albanese, tedesca e inglese.

    È collegata alla rete delle biblioteche e in particolare al sistema Sebina OPAC Calabria.

    COSA FARE A SANTA SOFIA D'EPIRO

    DOVE SOGGIORNARE A SANTA SOFIA D'EPIRO

    DOVE MANGIARE A SANTA SOFIA D'EPIRO

    COSA FARE VICINO A SANTA SOFIA D'EPIRO

    LANCIO CON PARACADUTE

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    COME ARRIVARE A SANTA SOFIA D'EPIRO

    DOVE SI TROVA SANTA SOFIA D'EPIRO

    APPROFONDIMENTI SU SANTA SOFIA D'EPIRO

    I PRODOTTI TIPICI DI SANTA SOFIA D'EPIRO

    Tra i Prodotti Tipici di Santa Sofia d'Epiro, si segnala: il collaccio, dolce tradizionale realizzato in occasione della festa del matrimonio, con cui gli sposi in maniera burlesca decidono chi comanderà in famiglia; la ciucciara, varietà di ulivo tipica di Santa Sofia d'Epiro.

    IL COSTUME STORICO DI SANTA SOFIA D'EPIRO

    L’Abito Storico Arbëreshe di Santa Sofia d’Epiro fa parte dei vestiti tradizionali della comunità italo-albanese della Presila Greca; si divide in tre varianti principali: giornaliero, della mezza festa e della sposa, detto anche della festa; a questi tre vestiti si aggiungeva un quarto abito, detto del lutto.

    In circostanze particolari veniva indossato anche un quinto vestito, detto del mezzo lutto, utilizzato dalle spose i cui mariti risultavano dispersi, soprattutto durante i conflitti bellici.

    IL VESTITO DELLA FESTA DI SANTA SOFIA D'EPIRO

    Vestito della Festa di Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Vestito della Festa o della Sposa

    Il Vestito della Festa di Santa Sofia d'Epiro veniva indossato dalle donne in occasione del loro matrimonio, tramandato da madre in figlia: veshje nuseje o kostumi i parë in arbëreshë.

    Quando non era possibile affrontare la spesa, si chiedeva in prestito per otto giorni.

    Un elemento fondamentale del giorno del matrimonio era l’acconciatura: i capelli venivano intrecciati con un gallone bianco e ammassati alla nuca fino a formare il "tupi", protetto da una specie di sfera compatta e ricoperto da lino di colore bianco.

    Sopra la sfera veniva posta la keza; infine, su tutto veniva poggiato il velo trasparente intessuto con fili di oro e di seta.

    Vestito della Festa di Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Lato Posteriore del Vestito della Festa o della Sposa

    ELEMENTI DEL VESTITO DELLA FESTA

    • Linië-a: Lunga camicia di lino e cotone bianco con ampia scollatura;
    • Sutanin-i: Sottoveste in cotone ricamata a motivi floreali;
    • Petin-i: Copripetto ricamato finemente in lino bianco;
    • Cohë-a: Sottana verde o azzurra, pieghettata e laminata in oro sul fondo e bordata di gallone dorato;
    • Sutanë-a razi: Sottana in raso setato a fitte pieghe, bordata di gallone dorato, indossata sotto la "coha";
    • Xhipun-i llastri: Corpetto di colore azzurro con ricami dorati a motivi floreali sulle maniche e larghe strisce di gallone d’oro sulle spalle;
    • Kezë-a: cuffia nuziale posta in testa per coprire la crocchia dei capelli, decorata con fili d’oro o d'argento;
    • Panderë-a: Elemento del costume nuziale di forma rettangolare, ricamato fittamente con fili d’oro e d'argento, indossato sul davanti e legato intorno al giro vita;
    • Tuvalë-a: Scialle trasparente in tulle bianco, tuvalë tulli; laminato in oro con ricami a fili d’oro, tuvalë treni o tuvala ari;
    • Kallucietë-t: Calze di cotone bianco lavorate a mano;
    • Këpucë-t: Scarpe di suola foderate dello stesso tessuto della "Coha".

    IL VESTITO DI GALA DI SANTA SOFIA D'EPIRO

    Vestito di Gada di Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Vestito di Gala

    Il Vestito della Mezza Festa di Santa Sofia d’Epiro, kostumi i dit in arbëreshë, veniva indossato dalle donne sposate la domenica per andare a messa, per recarsi in visite di cortesia, in occasione delle feste e durante il matrimonio di un parente; era anche detto Vestito di Gala.

    ELEMENTI DEL VESTITO DELLA MEZZA FESTA

    • Linië-a: Camicia di lino bianco con merletto in tulle, ricamata in bianco a punto intagliato;
    • Cohë-a: Gonna in raso fuxia (in questo costume si indossa sola la "coha" di raso che viene portata con il costume nuziale).
    • Xhipun-i : Giacchettino di velluto nero, gallonato d’oro e ricamato in oro sulla sopra-manica;
    • Pan-i: Scialle rettangolare confezionato con stoffa di raso, guarnito di gallone dorato con motivi floreali in oro;
    • Skamandil-i; Fazzoletto di seta bianco o di altro colore chiaro;
    • Kallucietë-t: Calze di cotone bianco;
    • Këpucë-t: Scarpe di colore nero con tacchi medio alti.

    Vestito di Gada di Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Lato Posteriore del Vestito di Gala

    IL VESTITO DI GIORNALIERO DI SANTA SOFIA D'EPIRO

    Vestito Giornaliero di Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Vestito Giornaliero

    Il Vestito Giornaliero di Santa Sofia d’Epiro, Kostumi për nga dita in arbëreshë, era il vestito quotidiano delle donne sofiote, utilizzato fino a qualche anno fa dalle anziane.

    ELEMENTI DEL VESTITO GIORNALIERO

    • Linië-a: Lunga camicia di cotone bianco, senza merletto;
    • Sutanin-i: Sottogonna di cotone a quadrettini o a motivi floreali, arricciata in vita e abbottonata sul davanti;
    • Sutanë-a: Gonna di cotone rosso, alzata sul davanti, abbottonata dietro con un gancio o spilla, arricciata in vita e sorretta da bretelle;
    • Llanetë-a: Gilet bianco o a righe di cotone;
    • Petin-i: Copri-petto di cotone bianco ricamato, oppure lavorato ai ferri con filo di cotone bianco;
    • Xhipun-i: Corpetto simile al giacchetto del costume festivo;
    • Vandile-ja: Grembiule di cotone color marrone o blu con fiorellini;
    • Pan-i: Scialle rettangolare confezionato con stoffa di raso, guarnito di gallone dorato con motivi floreali in oro.

    Vestito Giornaliero di Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Vestito Giornaliero

    Vestito Giornaliero di Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Vestito Giornaliero

    Vestito Giornaliero di Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Vestito Giornaliero

    Vestito Giornaliero di Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Vestito Giornaliero

    Vestito Giornaliero di Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Vestito Giornaliero

    IL VESTITO DI LUTTO DI SANTA SOFIA D'EPIRO

    Vestito del Lutto di Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Vestito del Lutto

    Il Vestito di Lutto di Santa Sofia d’Epiro, Veshja ndër të zeza in arbëreshë, era il vestito portato in occasione della perdita di una persona cara: in caso di un parente veniva portato per un determinato periodo, con la scomparsa del marito si portava a vita.

    In occasione del funerale del coniuge, la moglie accompagnava il defunto fino al cimitero in abito di gala, con il copricapo (skamandili) e il grembiule (vandesini) di colore nero, in segno di lutto, per poi indossare l’abito di lutto dal giorno seguente.

    ELEMENTI DEL VESTITO DI LUTTO

    • Linië-a: Lunga camicia di cotone bianco, senza merletto;
    • Xhipun-i: Giacchetto di raso o di velluto foderato in cotone;
    • Llanetë-a: Gilet di cotone con piccole pieghe nella parte anteriore;
    • Sutanë-a: Gonna nera di cotone arricciata in vita;
    • Sutanin-i: Sottogonna nera di cotone, arricciata in vita e abbottonata sul davanti;
    • Vandile-ja: Grembiule di cotone nero;
    • Skamandil-i: Fazzoletto di lana nero;
    • Kallucietë-t: Calze di cotone nero;
    • Këpucë-t: Scarpe di colore nero;
    • Mi çe-t: Capelli intrecciati, legati con fettucce nere e raccolti a forma di corona, oppure raccolti dietro la nuca "tupi".

    Vestito del Lutto di Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Lato Posteriore del Vestito del Lutto

    IL VESTITO DI MEZZO LUTTO DI SANTA SOFIA D'EPIRO

    Vestito del Mezzo Lutto di Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Vestito del Mezzo Lutto

    Il Vestito di Mezzo Lutto di Santa Sofia d’Epiro, era un particolare abito indossato dalle moglie degli uomini dispersi, soprattutto in guerra.

    Era il simbolo della perdita del coniuge anche se non accertata in modo definitivo, proprio perché disperso.

    Vestito del Mezzo Lutto di Santa Sofia d'Epiro (CS)

    Vestito del Mezzo Lutto

    STORIA DI SANTA SOFIA D'EPIRO

    I primi insediamenti nel territorio di Santa Sofia d'Epiro risalgono all'869, quando nell'area furono fondati cinque abitati dai soldati dell’esercito bizantino: uno di questi fu denominato Santa Sofia.

    Gli abitati bizantini furono devastati dalla peste del '300 e dal terremoto del 1450; con il conseguente spopolamento dell'area.

    Questi eventi favorirono, successivamente, l’accoglienza dei profughi albanesi provenienti dall’Epiro, con la fondazione di due casali per ripopolare il territorio: Santa Sofia e Pedilati.

    Nel 1543 gli abitanti di Pedilati per protesta contro l'eccessivo fiscalismo bruciarono il casale e si trasferirono a Santa Sofia, che in quel periodo contava 96 fuochi (circa 296 abitanti).

    Il casale di Santa Sofia, dal 1517 al 1572, fu feudo della casata dei Sanseverino, per passare ai Milizia dal 1572 al 1601; da questi fu venduto nel maggio 1601 ai Baffa Trasci (1601-1606), per essere successivamente ricomprato dai Milizia e mantenuto fino al 1689.

    Dal 1689 e fino all'eversione della feudalità, avvenuta nel 1806, Santa Sofia tornò a essere feudo dei Sanseverino principi di Bisignano.

    Con la nascita dello Regno d’Italia, all’originaria denominazione di Santa Sofia fu aggiunta d’Epiro, per distinguerla da Santa Sofia di Forlì; questo a commemorazione delle antiche origini epirote del borgo.

    INFORMAZIONI SUL COMUNE DI SANTA SOFIA D'EPIRO

    • Abitanti: 2163 al 01.01.2023
    • Nome degli Abitanti: sofioti
    • Superficie Territoriale: 39,22 km²
    • Altitudine Centro: 558 metri s.l.m.
    • Altitudine Massima: 776 metri s.l.m.
    • Altitudine Minima: 52 metri s.l.m.
    • C.A.P.: 87048
    • Prefisso Telefonico: 0984
    • Santo Patrono: Sant’Atanasio il Grande, 2 maggio
    • Confini Territoriali: Acri, Bisignano, San Demetrio Corone e Tarsia
    • Frazioni e Contrade: Acci, Andronaco, Aria di Marco, Arlino, Cavallo d’Oro, Cacciugliera, Castellano, Cerzitello, Corone, Draiescia, Fravitta, Gaudio, Grottile, Ieduli, Mandrie, Maiuri, Mezzaine, Monagò, Mustica, Nicoletti, Padula, Pagliaspito, Sambuco, San Giorgio, Sbriglia, Scesci, Serra Caravona, Serra di Cicco, Serra di Zoto, Serra Longa, Silvio, Strongoli, Tombarino, Vallone, Zamadà e Zarella
    • Stazione Ferroviaria: Scalo Ferroviario di Tarsia
    • Aeroporto: Aeroporto di Lamezia Terme

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