GLI ARBËRESHË DELLA CALABRIA
Gli Arbëreshë sono una minoranza etnico-linguistica della Calabria originaria dell’Albania e della Grecia, arrivati in regione tra il XV ed il XVIII secolo per sfuggire all’invasione ottomana delle loro terre di origine.
Gli Arbëreshë della Calabria rappresentano la popolazione più numerosa tra quelle stanziate in Italia, in molti casi mantengono ancora: la lingua, gli usi e la religione dei loro antenati.
- L'Origine
- I Borghi e i Comuni
- La Lingua
- I Costumi Storici
- I Musei
- Le Vallje e altre Tradizioni Popolari
- Il Rito Cattolico Greco Bizantino
- Turismo Culturale in Calabria
L'ORIGINE DEGLI ARBËRESHË
Monumento a Giorgio Castriota Scanderbeg, Eroe Nazionale Albanese, a Civita
Le popolazioni di etnia albanese originarie del sud dell’Albania e dal nord della Grecia iniziarono a muoversi, verso l’allora Regno di Napoli, a seguito dell’invasione delle loro terre natie ad opera dell’Impero Ottomano, subito dopo lo sgretolamento dell’Impero Bizantino.
I primi profughi giunsero sul finire del XIV secolo, ma la prima vera migrazione di massa avvenne verso la metà del XV secolo.
I primi coloni si insediarono nei territori donati da Alfonso d’Aragona, dislocati nell’attuale Provincia di Catanzaro, per l’aiuto prestato da Giorgio Castriota Scanderbeg e le sue milizie nel sopprimere la congiura dei baroni del 1448.
I BORGHI E I COMUNI CALABRESI DI ORIGINE ARBËRESHË
Scorcio Panoramico di Macchia Albanese
Acquaformosa (Firmoza), Andali (Andalli), Caraffa di Catanzaro (Garafa), Carfizzi (Karfici), Castroregio (Kastërnexhi), Cavallerizzo (Kajverici), Cervicati (Çervikat), Cerzeto (Qana), Civita (Çifti), Ejanina (Purçìlli), Falconara Albanese (Fullkunara), Farneta (Farneta), Firmo (Ferma), Frascineto (Frasnita), Gizzeria (Jaceria), Lungro (Ungra), Macchia Albanese (Maqi), Marcedusa (Marçëdhuza), Marri (Allimarri), Mongrassano (Mungrassanë), Pallagorio (Puhëriu), Plataci (Pllatëni), San Basile (Shën Vasili), San Benedetto Ullano (Shën Benedhiti), Santa Caterina Albanese (Picilia), San Cosmo Albanese (Strihàri), San Demetrio Corone (Shën Mitri), San Giorgio Albanese (Mbuzati), San Giacomo di Cerzeto (Shën Japku), San Martino di Finita (Shën Mërtiri), San Nicola dell'Alto (Shën Kolli), Santa Sofia d'Epiro (Shën Sofia), Spezzano Albanese (Spixana), Vaccarizzo Albanese (Vakarici), Vena di Maida (Vina), Zangarona (Xingarona).
LA LINGUA DEGLI ARBËRESHË DI CALABRIA
Monumento a Girolamo De Rada, padre della letteratura Rilindja albanese, a Lungro
La lingua parlata dagli arbëreshë della Calabria è una varietà dell’antico tosco, un dialetto del sud dell’Albania detto arbërisht, misto a vocaboli italici assimilati nei cinque secoli di permanenza in regione.
Attualmente, si ritiene che solo il 45% dei vocaboli della lingua arbëreshë sia di origine albanese.
La lingua e l’accento arbëreshë non sono presenti in tutti i centri italo-albanesi della Calabria, in quanto, essendo le comunità dislocate in modo non omogeneo in regione, spesso circondate da "comunità italiche", hanno effettuato un percorso storico-integrativo diverso da un’area all'altra.
Alcuni paesi, come: Lungro, Acquaformosa, Civita e Frascineto, ancora parlano la lingua di origine; in altri centri, come: Mongrassano, Cervicati, Cerzeto, Falconara Albanese, è quasi del tutto scomparsa.
I COSTUMI TRADIZIONALI DELLE COMUNITÀ ARBËRESHË IN CALABRIA
I MUSEI DELLA STORIA E DELLA CULTURA ARBËRESHË IN CALABRIA
LE VALLJE E LE ALTRE TRADIZIONALI POPOLARI ARBËRESHË IN CALABRIA
IL RITO CATTOLICO GRECO-BIZANTINO
Iconostasi della Cattedrale di San Nicola di Mira, con Ambone e Cattedra dell'Eparca, a Lungro
Molte comunità arbëreshë della Calabria conservano il rito religioso dei loro antenati: Cattolico Greco-Bizantino.
La chiesa cattolica arbëreshë conserva strutture, disciplina, tradizioni e liturgia del rito bizantino, come praticato dalla chiesa ortodossa, ma riconosce come capo della Chiesa il Papa.
La sede dell'Eparchia si trova a Lungro, presso la Cattedrale di San Nicola di Mira.
L'eparchia fa capo a 29 parrocchie, di cui: 25 in Calabria, 2 in Basilicata, 2 in Abruzzo e 1 in Puglia.
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