Storia del Popolo dei Brettii: i Bruzi della Calabria Antica

    IL POPOLO DEI BRETTII

    I Brettii, denominati Bruzi o Bruttii da Lucani e Romani, sono considerati per antonomasia il popolo antico della Calabria: come il popolo ancestrale della regione; ma, forse, è un’errata convinzione, in quanto nel momento in cui i Brettii si affacciarono per la prima volta sul palcoscenico della storia come entità a se stante, in Calabria vivevano già da molti secoli i coloni Greci e gli altri popoli italici; anche se, dagli studi effettuati nel corso degli ultimi anni, soprattutto in campo archeologico, è probabile che i Bretti vivessero in Calabria molto prima del IV secolo a.C., come vedremo in seguito, solo che non si chiamavano Brettii.

    1. LE ORIGINI
      1. Le Fonti Antiche
      2. Le Nuove Ipotesi
    2. LA STORIA
      1. Inizio della Storia
      2. I 21 Populi
      3. La Nascita della Nazione
      4. Le Città nelle Fonti Antiche
      5. L'Espansione dei Brettii
      6. Origine del Termine Brettii e Bruzi
      7. L'Alleanza con Pirro
      8. L'Alleanza con Annibale
      9. L'Alleanza con Spartaco
      10. La Terza Regio Lucania et Bruttii
    3. I MUSEI
      1. Il Museo dei Brettii e del Mare a Cetraro
      2. Il Parco Archeologico di Castiglione di Paludi
      3. La Tomba Brettia di Cariati
    4. Turismo Culturale in Calabria

    LE ORIGINI DEI BRETTII

    L'ORIGINE DEI BRETTII - LE FONTI ANTICHE

    Nel IV capitolo del VI libro del Geografia, Strabone, storico greco, definisce i Brettii come gente di stirpe sannita, stanziati oltre l’istmo posto tra Cerilli (Kerillous) e Thurii (Tourion), a sud dei Lucani.
    Strabone fa presente che furono gli stessi Lucani a coniare il nome Bruzi: i ribelli, quando questi, che erano pastori e mandriani al loro servizio, essendo divenuti liberi per indulgenza dei loro padroni, si ribellarono. Strabone scrive: "questo avvenne quando Dione fece guerra a Dioniso, che sollevò questi popoli gli uni contro gli altri".

    Diodoro Siculo afferma che i Brettii erano schiavi fuggiaschi di origine variegata. *1

    Marco Giustino afferma che i pastori dei Lucani (i Brettii) educavano i figli di loro padroni, temprandoli alla vita delle selve, al solo cibo delle prede, all'acqua delle fonti, seguendo in modo ancora più rigido il modello spartano. *1

    Diversamente, il geografo Stefano Bizantino, nella sua opera Ethnikà, riferendosi ad Antioco, ma soprattutto ad Aristofane, fa notare che i Brettii venivano già citati nel V secolo a.C., in particolar modo riferendosi alla "pìssa Brettia"(fr.629): la pece silana (bruttia pix).

    Sempre Stefano Bizantino nel suo dizionario sui nomi dei popoli, rifacendosi ad Antiochio da Siracusa afferma che l'Italia (attuale Calabria) prima di chiamarsi Enotria, era stata chiamata Brettia. *1

    Diversamente, Strabone, sempre riferendosi ad Antiochio da Siracusa afferma che l'Italia prima si chiamava Enotria *2 senza citare il termine Brettia.

    Secondo Aristotele con il termine Italia si indicava l'area dell'attuale Calabria a sud dell'Istmo che collega il Golfo di Sant'Eufemia con quello di Squillace; mentre, secondo Antiochio da Siracusa con il termine Italia si indicava il territorio a sud del Fiume Lao sulla costa tirrenica e fino a Metaponto su quella ionica. *1

    • *1 - Fonte: Storia e Cultura dei Brettii di Pier Giovanni Guzzo
    • *2 - Fonte: Strabone, Geografia, VI Libro

    LE ORIGINE DEI BRETTI - LE NUOVE IPOTESI

    Dalle fonti antiche è noto che i Bretti ottennero l'indipendenza dai Lucani quando si ribellarono a questi che erano i loro padroni.

    I Lucani erano di stirpe sannita, quindi un popolo di stirpe osca (umbro-sabellica).

    Sempre dalle fonti antiche è noto che la nascita di un nuovo popolo tra la gente di stirpe osca avveniva mediante la ritualità del ver sacrum, quando, per voto fatto a una divinità, un'intera generazione giunta all'età adulta lasciava la comunità di origine per conquistare una nuova sede seguendo un animale totemico, da cui in seguito traeva origine il nome del nuovo popolo. *1

    Diversamente dalle altre popolazioni di origine osca, i Bretti non si resero indipendenti mediante il ver sacrum, ma attraverso una ribellione; poiché erano mandriani al servizio dei Lucani e non parte della comunità dei Lucani: in pratica erano servi. Quindi, è probabile che i Bretti non erano di origine osca, come affermava lo stesso Diodoro Siculo.

    Molto probabilmente i Bretti "si erano generati" dalle popolazioni italiche di stirpe Latino-Falisca presenti in Calabria prima dell'arrivo dei Greci, sottomessi dai Lucani quando questi invasero da nord la regione con i Sanniti.

    Si può pensare che i Choni e gli Enotri, già presenti da secoli sul territorio, siano stati posti in un ruolo subordinato ai Lucani e che gli stessi si siano ribellati ai loro padroni quando Dione fece guerra a Dionisio, riconquistando la libertà. *1

    Quindi, i Bretti non arrivarono in Calabria con i Lucani, ma erano già presenti da molti secoli con altre denominazioni: Enotri e Choni.

    • *1 - Fonte: Storia e Cultura dei Brettii di Pier Giovanni Guzzo

    INIZIO DELLA STORIA DEI BRETTII

    Diodoro Siculo tramanda che nell'anno della 106a Olimpiade, corrispondente al 356 a.C., si raccolse un'eterogenea moltitudine di gente, la quale diede luogo a un'organizzazione politica che fu distinta come quella dei Brettii. *1

    • *1 - Fonte: Storia e Cultura dei Brettii di Pier Giovanni Guzzo

    LA STORIA DEI BRETTII

    I POPOLI DELLA NAZIONE BRETTIA

    Cacciatore/Guerriero Brettio

    Guerriero/Cacciatore Brettio: ricostruzione di Panaiotis Kruklidis presso il Museo Civico di Cetraro

    Fonte dell'Illustrazione: panaiotiskruklidis.com

    I Brettii, in base alle fonti antiche, erano divisi in 21 populi, se si considera anche Hipponion; di questi, solo due sono nominati dalle fonti: i Cosentini e i Tauriani. *1

    I Cosentini erano situati nell'area dell'odierna Cosenza; per i Tauriani, diversamente, non è menzionata nessuna città come loro centro. *1 Nel tempo, sul principale centro di questo popolo si sono avanzate diverse ipotesi: Taureana di Palmi, Torre Cilea a Oppido Mamertina o Mella, sempre a Oppido Mamertina; ma al momento non è possibile confermare nessuna ipotesi. *1

    • *1 - Fonte: Storia e Cultura dei Brettii di Pier Giovanni Guzzo

    LA NASCITA DELLA NAZIONE BRETTIA

    Dal momento della loro rivolta i Brettii modificarono usi e abitudini, passando da semplici pastori nomadi a una vera è propria nazione.

    Iniziarono in questo modo una lenta e inesorabile espansione, portandoli in più occasioni a scontri, spesso vittoriosi, con le città greche.

    Iniziarono la costruzione di numerosi piccoli villaggi, distanti tra loro pochi chilometri, intervallati da roccaforti chiamate oppida: nuclei urbani fortificati, nei quali si riunivano le classi sociali più elevate, come: guerrieri, magistrati e sacerdoti, anche se molto diffuse furono le fattorie, specie lungo le alture delle coste.

    LE CITTÀ DEI BRETTII CITATE DALLA FONTI ANTICHE

    Le città dei Brettii di cui attualmente conosciamo le denominazioni, sono: Cosentia, che fu la metropolis dei Brettii *1, identificata nell'attuale città di Cosenza; Clampetia, situata sulla costa tirrenica, probabilmente nell'attuale territorio di San Lucido *1; Temesa, città conquistata dai Bretti *2, situata indicativamente nell'area compresa tra i centri di Serra d'Aiello, Campora San Giovanni e Nocera Terinese; Terina, città conquistata dai Bretti e successivamente distrutta da Annibale, situata nell'area di Lamezia Terme; Pandosia, città non molto distante da Cosentia, presso la quale morì Alessandro il Molosso *2; Petelia, già metropolis dei Lucani, corrispondente all'attuale Strongoli *3; altre città sicuramente brettie ricordate dalle fonti antiche, sono: Argentanum, Aufugum, Bergae, Besidiae, Ethai, Lymphaeum, Mamertion, Ocriculum, Taisia o Tisia e a intervalli Hipponion *3, identificata nell'attuale Vibo Valentia.

    • *1 Fonte: Guida Archeologica della Calabria Antica di Fabrizio Mollo
    • *2 Fonte: Libro VI - Geografia: L'Italia - Strabone
    • *3 Fonte: Storia e Cultura dei Brettii di Pier Giovanni Guzzo

    L'ESPANSIONE BRETTIA IN CALABRIA

    Nei due secoli di storia che precedettero la loro disfatta, i Brettii portarono avanti una politica espansionistica e guerriera, accrescendo la loro fama di guerrieri formidabili, astuti e feroci.

    Questo portò inevitabilmente allo scontro con le città greche della costa, riuscendo a conquistare Temesa, Terina e Hipponion e a mettere alle strette Kroton, con la quale stipularono un trattato di alleanza nel 317 a.C.

    Distrussero Sibari sul Traente, massacrando la popolazione in un anno non precisato; sostituendosi ai locali o mescolandosi con essi per popolare quei luoghi. *1

    I Greci tentarono di resistere in ogni modo all’avanzata Brettiia, arrivando a chiedere l'aiuto di Alessandro il Molosso, re d'Epiro e zio di Alessandro Magno, ma anche il re epirota venne sconfitto, perdendo la vita proprio alle porte di Pandosia nel 331 a.C.

    Nel 324 a.C. una delegazione brettia si recò a Babilonia alla corte di Alessandro Magno, per complimentarsi per la vittoriosa spedizione in India.

    • *1 - Fonte: Storia e Cultura dei Brettii di Pier Giovanni Guzzo

    L'ORIGINE DEL TERMINE BRETTII O BRUZI

    Stefano Bizantino afferma che l'etnonimo di Brettos deriva da Brettos, figlio di Eracle e della Ninfa Balentia, figlia di Baletos. *1

    Strabone afferma che questi (i Brettii) hanno ricevuto il nome dai Lucani: infatti, questi chiamavano "Brettii" i ribelli. *2

    Marco Giustino narra che cinquanta giovani Lucani allievi dei Brettii, compirono razzie finché non riuscirono a vincere i mercenari africani inviati da Dionisio in Giovane tiranno di Siracusa, per rendere sicuri i luoghi. La vittoria fu ottenuta grazie al tradimento di una donna chiamata Bruttia, che divenne eponima del nuovo popolo: i Brettii. *1

    • *1 Fonte: Storia e Cultura dei Brettii di Pier Giovanni Guzzo
    • *2 Fonte: Libro VI - Geografia: L'Italia - Strabone

    L'ALLEANZA DEI BRETTII CON PIRRO

    Nel 275 a.C. molti cantoni dei Brettii si allearono con Pirro, re dell’Epiro, e molte città della Magna Grecia, per combattere il nemico comune: Roma. Ma la coalizione non risultò vincente.

    Con la sconfitta dell'alleanza cadde per la prima volta Consentia che fu annessa alla Repubblica Romana e, nel 270 a.C., alla completa conquista di tutto il territorio brettio da parte dei Romani.

    L'ALLEANZA DEI BRETTII CON ANNIBALE

    La posizione generale dei Brettii alla vigilia della discesa in Italia di Annibale non è nota, poiché non figurano tra gli alleati di Roma contro l'esercito dei Galli nel 225 a.C. *1

    Dopo le vittorie Cartaginesi sul Trebbia, sul Trasimeno e a Canne; tutti i Brettii, a eccezione di Petelia e Cosentia (rimaste fedeli a Roma), passarono dalla parte punica. La stessa Petelia fu posta sotto assedio da Brettii e Cartaginesi, sotto la guida di Imilcone; presa Petelia, i Punici e gli alleati italici posero sotto assedio Cosentia, riconquistandola. *1

    Nello stesso periodo i Brettii presero d'assalto Kroton, conquistando la città bassa ma non l'acropoli. *1

    Sempre nello stesso periodo i Romani portarono a compimento l'assedio di Taranto, dopo il tradimento della guarnigione Brettia posta a difesa della città greca. *1

    Nel 207 a.C., dopo la morte di Asdrubale al Metauro, il generale punico concentrò il suo esercito nell'attuale Calabria. *1

    In questo periodo fu distrutta dai Cartaginesi la città di Terina, non potendo essere difesa. *1

    Nel 203 a.C., viste le vittorie di Scipione in Africa e al deteriorarsi dei rapporti con Annibale, molte città si arresero al console Gneo Servilio, tra queste: Cosentia, Aufugum, Bergae, Besidiae, Ocriculum, Limphaeum, Argentanum e Clampetia. *1

    Nel 202 a.C. il Senato Romano confiscò il territorio e le armi dei Brettii; inoltre, fu stabilito che non potessero prestare servizio militare nell'esercito romano: poiché considerati servi pubblici. Questo trattamento, tra tutti i popoli alleati di Annibale fu riservato ai soli Brettii per la loro lealtà mostrata al generale cartaginese. In parte furono impiegati come portalettere e corrieri, così come i Lucani e i Picentini. *1

    • *1 Fonte: Storia e Cultura dei Brettii di Pier Giovanni Guzzo

    L'ALLEANZA DEI BRETTII CON SPARTACO

    Nel 73 a.C. ebbe inizio la rivolta che Spartaco mosse contro la Repubblica Romana.

    Il gladiatore trace portò la rivolta anche nell'attuale Calabria ed è probabile che accolse nel suo esercito gente di origine brettia, ma non è possibile sapere il numero. *1

    • *1 Fonte: Storia e Cultura dei Brettii di Pier Giovanni Guzzo

    LA TERZA REGIO LUCANIA ET BRUTTII

    Cartina della Terzo Regio Lucania et Bruttii

    Nella divisione amministrativa augustea l'attuale Calabria fu inclusa nella Terza Regio: Lucania et Bruttii; in quel periodo i Brettii avevano già da tempo ottenuto la cittadinanza romana, perdendo progressivamente gli usi, la lingua e i costumi dei loro antenati. *1

    • *1 Fonte: Storia e Cultura dei Brettii di Pier Giovanni Guzzo

    I MUSEI SUI BRETTII

    IL MUSEO DEI BRETTII E DEL MARE A CETRARO

    Museo dei Brettii e del Mare a Cetraro (CS)

    Esposizione della Tomba 1 (fine IV secolo a.C.), Località Treselle - Cetraro

    Il Museo dei Brettii e del Mare si trova in Piazza del Popolo nel centro storico di Cetraro.

    Espone reperti provenienti dalle aree interne del Medio Tirreno Cosentino, individuando la fase storico-insediativa della cultura Brettia tra il IV e il III secolo a.C.

    Museo dei Brettii e del Mare a Cetraro (CS)

    Particolari della Tomba 1 (fine IV secolo a.C.), Località Treselle - Cetraro

    Museo dei Brettii e del Mare a Cetraro (CS)

    Cinturone in Bronzo della Tomba 1 (fine IV secolo a.C.), Località Treselle - Cetraro

    Museo dei Brettii e del Mare a Cetraro (CS)

    Punta di Giavellotto in Ferro della Tomba 1 (fine IV secolo a.C.), Località Treselle - Cetraro

    Museo dei Brettii e del Mare a Cetraro (CS)

    Particolari della Tomba 1 (fine IV secolo a.C.), Località Treselle - Cetraro

    Museo dei Brettii e del Mare a Cetraro (CS)

    Sostegno di Specchio in Bronzo (fine V secolo a.C.), Località Manco - Acquappesa

    Museo dei Brettii e del Mare a Cetraro (CS)

    Collana in Terracotta (seconda metà del IV secolo a.C.), Località Capo Tirone - Belvedere Marittimo Marina

    Museo dei Brettii e del Mare a Cetraro (CS)

    Frammenti di Spiedi in Piombo (seconda metà-fine IV secolo a.C.), Località Manco - Acquappesa

    IL PARCO ARCHEOLOGICO DI CASTIGLIONE DI PALUDI

    Parco Archeologico di Castiglione di Paludi (CS)

    Il Parco Archeologico di Castiglione di Paludi, con un'estensione di 40 ettari, è situato su un’altura del territorio di Paludi a 334 m. s.l.m. *1

    Si tratta di un sito di notevole interesse storico, archeologico e paesaggistico. *1

    Forse è il più organizzato dei centri Brettii, anche se la sua posizione si trova in un'area periferica del territorio da loro controllato. *2

    Le sue rovine, note già nell'800, sono state interessate da scavi della Sovrintendenza Archeologica a partire dal 1949; interrotti nel 1956, gli scavi sono ripresi negli anni '80 e terminati con la realizzazione del Parco Archeologico nel 2016. *2

    L'abitato fortificato di epoca brettio-italica si sovrappone parzialmente a livelli di epoca arcaica e classica, databili tra il VI e il IV secolo a.C. *2

    Fuori dalle mura, nell'area Piana Agretto, si trova un importante sito di epoca protostorica, databile tra la metà del IX e la seconda metà dell'VIII secolo a.C. *2

    • * 1 - Fonte: beniculturali.it
    • * 2 - Fonte: Guida Archeologica della Calabria Antica di Fabrizio Mollo.

    Parco Archeologico di Castiglione di Paludi (CS)

    Parco Archeologico di Castiglione di Paludi

    Parco Archeologico di Castiglione di Paludi (CS)

    Parco Archeologico di Castiglione di Paludi

    LA TOMBA BRETTIA DI CARIATI

    Tomba Brettia di Cariati (CS)

    La Tomba Brettia di Cariati è una tomba a blocchi di arenaria, situata in un uliveto in località Timpa del Salto nel comune di Cariati.

    La tomba, risalente al 330 a.C. circa, è costituita da una "camera sotterranea” dalle dimensioni di metri lineari 2 x 2, affrescata nel suo interno con scene tratte dalla vita di un guerriero, forse il capo della comunità locale.

    Accanto al corpo fu ritrovato un ricco corredo costituito da un’armatura in bronzo con cinturone, elmo e spada, anfore e piatti e altri oggetti del suo corredo funerario; custoditi presso il Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide.

    La tomba brettia fu rinvenuta nel 1978, in occasione di lavori agricoli.

    Armatura della Tomba Brettia di Cariati (CS)

    Armatura della Tomba Brettia di Cariati

    Armatura della Tomba Brettia di Cariati (CS)

    Corredo della Tomba Brettia di Cariati

    Armatura della Tomba Brettia di Cariati (CS)

    Corredo della Tomba Brettia di Cariati

    TURISMO CULTURALE IN CALABRIA

    VISITA CULTURALE A CAPO COLONNA (CROTONE)

    VISITA GUIDATA AI BRONZI DI RIACE (REGGIO CALABRIA)

    VISITA GUIDATA AL PARCO ARCHEOLOGICO DI METAPONTO (BASILICATA)

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